Il Documento di economica e finanza, presentato in questi giorni al Parlamento in vista della manovra di fine anno, non prevede tagli all’istruzione, ma solo risorse interne da ridistribuire: lo assicurato ai giornalisti il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, a margine di un convegno a Milano, rispondendo ai giornalisti che gli hanno fatto notare che questa settimana sono previsti scioperi di studenti e ricercatori sul tema delle risorse
“Assolutamente no”, ha detto il titolare del Miur: il Def non sacrifica risorse per l’istruzione.
“Non si è trattato di un taglio di fondi – ha concluso il ministro- ma di una riorganizzazione e una redistribuzione delle risorse”, ispirata a criteri e necessità diverse da quelle precedenti.
Le indicazioni provenienti dal Def, che secondo La Tecnica della Scuola ammontano a 110 milioni di euro di economie e potrebbero andare a toccare i fondi dell’alternanza scuola-lavoro, per il funzionamento delle scuole e forse anche la carta docente annuale da 500 euro per l’auto-aggiornamento, vanno dunque considerati da Bussetti solo uno spostamento di fondi su altri capitoli di spesa.
A questo punto, per evitare fraintendimenti, sarebbe però bene che Governo e ministero dell’Istruzione facciano conoscere pubblicamente, non appena deciso, dove confluiranno i risparmi previsti dalla manovra.
In tal modo, il personale, gli studenti e le famiglie sapranno che i 50 milioni di euro sottratti all’alternanza scuola-lavoro (a seguito del dimezzamento delle ore complessive) verranno collocati, ad esempio, sull’orientamento scolastico o sul tempo pieno.
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