Fare economie va bene, ma non di certo quelle decise unilateralmente dal Governo che prevedono, tra l’altro, un’eccessiva riduzione di ore d’insegnamento, tagli pesanti agli organici ed il discusso ritorno al maestro unico: è questo il messaggio che giunge dalla conferenza dei segretari regionali e provinciali dello Snals-Confsal svolta a Fiuggi il 23 e 24 settembre. Il più grande sindacato autonomo della scuola ha così realizzato un piano di tagli alternativo a quello prospettato dal Governo con la Finanziaria d’estate: la proposta, già inviata al Presidente del consiglio Berlusconi e ai Ministri Tremonti, Brunetta e Gelmini, produrrebbe un obiettivo di risparmio molto vicino ai 7,8 miliardi di euro in tre anni prefissati nel Dpef d’inizio agosto. Dal sindacato assicurano infatti che l’insieme delle proposte avanzate comporterebbe un risparmio annuo di circa 2 miliardi e 500 milioni di euro. Salvando però l’attuale assetto di tre maestri su due classi alle elementari e soprattutto operando una riduzione della spesa dettata non da esigenze reali e non “da una mera logica ragionieristica. Lo Snals – spiega Marco Paolo Nigi, segretario generale del sindacato autonomo – non nega infatti la necessità di applicare investimenti mirati accompagnati da una forte lotta agli sprechi e alle diseconomie ma attraverso altre disposizioni”.
Tra le varie ‘voci’ contenute nel piano di tagli alternativo spicca l’abbattimento della spesa per le supplenze brevi, attraverso l’istituzione dell’organico funzionale pluriennale: un sistema che permetterebbe anche di salvaguardare quella continuità didattica più volte auspicata dal Ministro Gelmini. Tra le altre operazioni vi è l’ottimizzazione dell’orario dei docenti della scuola elementare, escludendo però l’ipotesi del maestro unico e l’uscita del personale con 40 anni di servizio accompagnata dalla sostituzione con personale attualmente precario collocato all’inizio della carriera. Il sindacato autonomo chiede inoltre l’eliminazione delle esternalizzazioni con specifico riferimento alla spesa per le cooperative di pulizia e la razionalizzazione delle fonti di finanziamento di progetti vari ritenuti non sempre effettivamente utili.
Tutte argomentazioni sulle quali si potrebbe realizzare un costruttivo confronto. Ma se non vi saranno sorprese la proposta dello Snals difficilmente potrà essere presa in considerazione. Almeno nel breve periodo. Proprio in queste ore ai sindacati è stata infatti presentata una bozza di regolamento attuativo sui tagli che conferma le nuove norme sulla riorganizzazione della rete scolastica (eliminazione o accorpamento degli istituti più piccoli) e nuovi organici (con meno ore d’insegnamento settimanali, ridefinizione delle classi di concorso, allargamento delle abilitazioni e più studenti per classe). E’ probabile che il piano alternativo del sindacato di Nigi possa allora essere preso in considerazione qualora naufragasse o non venisse del tutto approvato l’attuale impianto governativo dei tagli.