Tagli, l’ultima spiaggia è l’accordo locale: Milano e la Sicilia ce la fanno

Visto che sugli organici della scuola il ministero dell’Economia non ha fatto “sconti” le Regioni provano da sole a limitare i danni: dopo il salvataggio in extremis di un migliaio di posti nella provincia di Milano, peraltro criticato dalla Gilda (che nei giorni scorsi ha usato espressioni forti parlando di “netta controtendenza rispetto a quanto sta accadendo nel resto del Paese” e di “Mezzogiorno sempre più depredato”), stavolta l’attenuazione della manovra taglia-posti arriva dalla Sicilia. Grazie ad un protocollo biennale firmato tra la Regione e il Miur saranno infatti garantiti 1.500 docenti di sostegno e 300 unità di personale Ata (a supporto degli studenti diversamente abili), inizialmente destinati a sparire.
Alla base dell’intesa, presentata il 7 agosto dal presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo, e dall’assessore alla pubblica istruzione, Lino Leanza, la necessità di non abbattere risorse umane utili il diritto allo studio dei ragazzi disabili, di stranieri, di categorie svantaggiate e quindi a maggiore rischio di marginalità sociale.
L’intesa raggiunta in Sicilia prevede anche un ulteriore investimento di 50 milioni per corsi di sostegno e formazione: 40 milioni li metterà la regione siciliana, 10 il Miur. Per quanto riguarda la parte regionale il finanziamento verrà prelevato dal Por Fse 2007-2013, mentre quelli del Ministero proverranno direttamente dai fondi Pon.
L’accordo – ha spiegato l’assessore Leanza – prevede che le ore vengano ripartite in base alle reali esigenze della scuola e che siano rispettate le graduatorie, la valutazione del servizio prestato, i punteggi e ovviamente i contratti di lavoro. Siamo molto soddisfatti perché in appena quindici giorni siamo riusciti a tutelare le pari opportunità agli alunni disabili e a consentire a un’intera generazione di insegnanti di proseguire nel proprio prezioso lavoro. Un ruolo importante è stato offerto dai sindacati, che hanno agito da stimolo, ma devo ringraziare il ministro Gelmini per la sensibilità e la disponibilità nei confronti della scuola siciliana, la Commissione Cultura dell’Ars per l’attenzione riservata al problema e gli uffici del Dipartimento regionale della Pubblica Istruzione che hanno lavorato con grande impegno“.
Soddisfazione per l’accordo raggiunto anche dai sindacati locali. Per il segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava e il segretario regionale della Cisl Scuola, Angelo Prizzi, le novità dell’accordo, che segna un’inversione di tendenza rispetto alla politica fin qui condotta dei tagli indiscriminati al pianeta scuola, sono “il risultato di una lunga mobilitazione sindacale“. E anche la conferma che “il confronto costante e costruttivo tra Governo e sindacati” si traduce sempre in “risultati positivi per l’intera collettività“.

Il presidente Lombardo si è anche voluto soffermare su una nuova festività scolastica riservati ad alunni e studenti della Sicilia: dal prossimo anno scolastico il 15 maggio sarà celebrata l’Autonomia siciliana. “Non dovrà essere solo una giornata di vacanza – ha detto Lombardo – ma l’occasione per approfondire con confronti e dibattiti una realtà giuridica, istituzionale e storica, di cui purtroppo i siciliani spesso si dimenticano. Una recente indagine ha svelato che la percentuale dei giovani che conosce il reale valore dell’autonomia è molto bassa, dobbiamo superare questa lacuna anche perché in vista del federalismo è necessario sfruttare questa risorsa e farla pesare nel confronto con le altre regioni italiane“. Un confronto che rischia di acuire ulteriormente la tensione: alle Regioni, e il personale che vi lavora, con meno risorse e forze concertative l’adozione sistematica di una logica competitiva potrebbe trasformarsi in un’ulteriore beffa.

Alessandro Giuliani

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