“Non corrisponde al vero la notizia che si è diffusa in questi giorni, di un possibile ripristino delle oretagliate dal riordino della Gelmini”.
Lo sostiene il sindacato Flc-Cgil, aggiungendo anche che anche se “i decreti integrativi giungono a conclusione di una lunga vicenda giudiziariache ha visto soccombente il Miur”, è altrettanto vero che “i decreti integrativi di prossima pubblicazione confermano i piani orari vigenti”. Quindi, non si recupereranno quelle ore settimanali, soprattutto tecniche e di laboratorio, precedenti alla riforma della scuola superiore Tremonti-Gelmini.
L’argomento di discussione riguarda l’iter di approvazione dello schema di decreto integrativo del regolamento di riordino degli istituti tecnici (DPR 88/10) e dello schema di decreto integrativo del regolamento di riordino degli istituti professionali (DPR 87/10). Il quale, starebbe volgendo al termine: nelle scorse settimane le competenti commissioni della Camera e del Senato hanno dato il loro parere positivo. È attesa, a breve, la seconda lettura del Consiglio dei ministri e il loro varo definitivo.
La centro della contesa, in questo quadro, c’è la liceità, o meno, del ripristino delle ore illegittimamente tagliate a seguito dei decreti di riduzione dei percorsi di vecchio ordinamento degli istituti tecnici e professionali e che riguardano, fondamentalmente, le discipline di indirizzo e relative compresenze.
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Fin da subito contro i regolamenti di riordino e i decreti interministeriali di riduzione fu attivato un ampio contenzioso. In particolare, nel 2013 il Tar del Lazio annullò quella parte del regolamento sugli istituti professionali (DPR 87/10) con cui, cui all’art. 5, comma 1, lett. b) ha determina senza indicazione dei criteri l’orario complessivo per gli istituti professionali. Lo stesso valse anche per il regolamento sugli istituti tecnici (DPR 88/10) nella parte in cui all’art. 5, comma 1 lett. b) determina senza indicazione dei criteri l’orario complessivo per gli istituti tecnici, più le tabelle annesse e i decreti interministeriali 95 e 96 del 25 novembre 2010 nelle parti in cui hanno confermato le riduzioni di orario dei due decreti interministeriali sopra citati.
In pratica, il contenzioso ha riguardato il taglio delle ore nelle classi di vecchio ordinamentoa partire dall’a.s. 2010/11 e fino al loro esaurimento, e lamancata indicazione dei critericon cui si è giunti a definire i quadri orari dei nuovi percorsi previsti dal DPR 87/10 e 88/10, che, come è noto, hanno comportato unarilevante riduzione soprattutto delle ore di laboratorio.
Tuttavia, fa rilevare la Flc-Cgil, “gli schemi integrativi, sui quali si sono espresse le commissioni parlamentari,forniscono semplicemente le motivazioni, in larga parte assai opinabili, sulle modalità didefinizione dei nuovi quadri orari.Non vi è alcuna indicazione rispetto alle ore illegittimamente ridotte nei percorsi di vecchio ordinamento”.
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