La battaglia sui tagli agli organici previsti dal Piano Programmatico prosegue nelle aule giudiziarie, fra udienze, ricorsi e controricorsi.
E’ di queste ore la notizia che il Consiglio di Stato si è pronunciato sulla richiesta di revisione di una sentenza del Tar Lazio di alcuni mesi fa.
La vicenda era iniziata con un ricorso di Cidi, Cgd e 126° circolo didattico di Roma che avevano deciso fin dal 2009 di impugnare i Regolamenti per la definizione degli organici e per i nuovi ordinamenti della scuola del primo ciclo.
Tra l’altro i ricorrenti sostenevano che i provvedimenti in questione sarebbero anche incostituzionali in quanto non rispettosi della autonomia delle Regioni e delle scuole stesse.
Nel dicembre del 2009 il Tar aveva respinto il ricorso e a quel punto Cidi, Cgd e 126° Circolo didattico di Roma decidevano di andare avanti nella loro battaglia rivolgendosi al Consiglio di Stato che si è pronunciato definitivamente il 10 marzo.
La sentenza del supremo organo di giustizia amministrativa non mancherà di far discutere perché stabilisce un principio importante: i ricorrenti (una associazione professionale, una associazione di genitori e una istituzione scolastica) non hanno alcun titolo per ricorrere contro provvedimenti di legge di tale natura.
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