Cominciano a farsi sentire i corposi tagli agli enti locali – tra cui i Comuni e le Province – decisi dagli ultimi Governi. Anche sulla gestione delle scuole.
Come quelle superiori dalla Provincia di Caserta, che rischiano lo stop delle lezioni a partire da gennaio, a causa di un’assenza di risorse che impedirebbe persino di pagare le bollette elettriche.
A lanciare l’allarme, il 23 ottobre, sono stati i parlamentari del M5S Luigi Di Maio, Vilma Moronese, Sergio Puglia, Maria Marzana, Enza Blundo, Manuela Serra e Michela Montevecchi, che hanno presentato alla Camera e al Senato due interrogazioni al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini per sapere come il Governo intenda attivarsi “su un vero e proprio disastro che sta per consumarsi nella Provincia di Caserta ai danni di circa 83.000 studenti“.
“Lo scorso 6 ottobre – ricordano – il responsabile del servizio tecnico e il dirigente del settore edilizia della Provincia hanno inviato una circolare al Prefetto di Caserta e ai dirigenti degli istituti scolastici della provincia con la quale si rappresentava l’indisponibilità di risorse finanziarie da parte dell’amministrazione provinciale per lo svolgimento delle attività di manutenzione straordinaria e per l’adeguamento degli edifici scolastici di competenza dell’ente alle vigenti prescrizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, di prevenzione incendi, nonché di prevenzione ed attenuazione del rischio sismico. Sempre nella medesima comunicazione, l’ente provinciale ha rappresentato ai dirigenti scolastici l’indisponibilità di risorse a decorrere dal 31 dicembre 2016 per il pagamento delle forniture dell’energia elettrica: ulteriore ragione che comporterebbe la traumatica interruzione dell’anno scolastico 2016-2017″.
La lettera del 6 ottobre, spiegano i parlamentari del M5S, “segue ad altre due precedenti missive dell’amministrazione provinciale e trasmesse al prefetto, il 21 luglio scorso, in cui si sostiene che la ragione di tale dissesto finanziario non sia stata causata da una cattiva gestione dell’ente, ma dalle risorse che la Provincia ha dovuto trasferire allo Stato centrale in seguito a quanto disposto alla legge Delrio del 2014“.
A dirsi preoccupati sono anche gli studenti: secondo Felice Stellato, presidente della consulta provinciale degli studenti di Caserta, quanto sta accadendo è “una cosa indecorosa”. E comunque, “gli studenti, in quanto coinvolti in prima persona, non hanno intenzione di tacere dinanzi a ciò. Non hanno intenzione di aspettare passivamente ma sono disposti ad arrivare in regione e al governo, qualora fosse necessario”.
Perché “investire nella scuola è l’unico modo per uscire da questa situazione. “Abbandonare” a loro stesse le scuole in un momento di particolare criticità per il sistema educativo, aggrava ancor di più le situazioni in cui versano gli edifici scolastici ed aumenta le disparità tra le scuole, contribuendo ancor più a creare scuole di serie A e scuole di serie B”.
“Se le istituzioni non ci appoggeranno, usciremo autonomamente e compatti su questa vicenda. Non abbiamo intenzione di portare sulle nostre spalle il peso degli anni di mala gestione della provincia”, ha concluso lo studente.
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