Due persone molto qualificate, di assoluto prestigio internazionale, che hanno intrapreso, giurando sulla Costituzione della Repubblica, di imprimere una direzione politica ai loro rispettivi Dicasteri, secondo le loro competenze.
Sulla questione degli scatti: uno dice di essere un “mero esecutore”, l’altro parla di “pasticci”.
Uno dice, poi, che non bisogna drammatizzare la situazione circa la retribuzione degli insegnanti. L’altro, per capire cosa non va nella scuola pubblica statale, progetta una consultazione on line, naturalmente aperta a tutti, e naturalmente anonima.
Uno dice che i saldi devono restare invariati, sottintendendo che il Miur dovrebbe prepararsi all’ennesima sforbiciata. L’altro “ha fatto ripartire” la scuola, con la legge n. 128/2013 e con 450 milioni di euro.
Ora ci sentiamo tutti tranquilli.
Se chi siede sulla poltrona che fu di Quintino Sella dice che non bisogna drammatizzare la questione scatti, sicuramente non drammatizzerà neanche la poderosa evasione fiscale che dilania il bilancio dello Stato. Infatti non lo drammatizza.
Se da viale Trastevere, a Roma, si propone una consultazione on line, sul malessere della scuola, sicuramente sono sicuri che il “lutto” è stato elaborato, il trauma, degli 8 miliardi di euro “sfilati”e dei circa 150.000 persone senza più un rinnovo contrattuale, è stato risarcito semplicemente rimuovendolo, come si potrebbe rimuovere un pelucco fastidioso.