Se la scuola deve essere in presenza per davvero, e non soltanto sulla carta, bisogna prendere atto del fatto che la moltiplicazione dei tamponi non è una scelta sensata, né tantomeno sostenibile sul lungo periodo.
Tutti i comitati emiliano romagnoli facenti parte di Rete Nazionale Scuola in Presenza hanno sottoscritto la proposta che è sulla bocca di tantissime famiglie alle prese da un mese a questa parte con situazioni al limite del surreale e che è stata sottoscritta anche da esperti che hanno sostenuto i ricorsi accolti dai Tar nei mesi scorsi.
Ora serve una vera svolta anche in Italia. Stop ai tamponi a tappeto agli asintomatici e stop DaD per bambini e giovani sani. Sono ormai diversi i Paesi europei che hanno optato per lo snellimento delle procedure di tracciamento scolastico, riducendo il ricorso ai tamponi per i non sintomatici e orientandosi piuttosto verso la sospensione della frequenza scolastica per i soli soggetti sintomatici o positivi.
I bambini e ragazzi italiani sono tra quelli che hanno patito maggiormente le conseguenze psicofisiche della chiusura delle scuole e del lockdown dello scorso anno: per questa ragione adesso è necessario fare tutto il possibile per tutelare la loro vita di relazione prima che sia troppo tardi. Dal caos in cui sono piombate le scuole si può uscire certamente nel nostro paese dove il 99,22% dei casi attivi sta gestendo il Covid a casa e l’87,07% della popolazione over 12 anni è completamente immunizzata.
Stefania Montebelli, Referente comitati Emilia-Romagna aderenti alla RETE NAZIONALE SCUOLA IN PRESENZA
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