La procura della repubblica di Civitavecchia ha messo sotto inchiesta una infermiere che avrebbe rubato e poi eseguito dei falsi tamponi, con l’aggravante di avere reso possibile il diffondersi del contagio e, di conseguenza, di un sostanzioso aumento dei casi di Covid 19 al momento quantificato in decine e decine di persone.
Ma c’è pure il fondato sospetto, scrive Il Messaggero, che il caso di Civitavecchia abbia ramificazioni anche a Roma, con altri furti di tamponi.
In pratica l’infermiera, col compagno, eseguiva i finti tamponi facendosi pagare, ovviamente ad un prezzo inferiore rispetto a quello standard. Intanto sembra che siano oltre una trentina le persone che si sono sottoposte a questi finti tamponi, ma potrebbero essere molte di più, perché sempre stando a quanto emergerebbe dall’indagine, il sistema messo in piedi dalla coppia andrebbe avanti già dall’aprile scorso, per cui il numero potrebbe essere molto più alto.
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