Sulla questione del green pass a scuola e dei tamponi per il personale non vaccinato sta divampando una polemica che potrebbe avere conseguenze difficilmente prevedibili.
Per capire i termini del problema è però necessario ricostruire in breve quanto accaduto nelle ultime 36 ore.
Nella notte di venerdì sindacati e Ministero hanno sottoscritto un’intesa sulle misure di sicurezza per l’avvio dell’anno scolastico, misure che però lasciano indefinite le concrete modalità applicative dei controlli sul green pass e dei tamponi per il personale scolastico non vaccinato.
Nella mattinata di sabato i sindacati del comparto annunciano con soddisfazione la firma dell’accordo, mentre ANP, che pure era presente al tavolo, fa sapere di non condividere la soluzione di garantire la gratuità dei tamponi per tutti, sia per il personale “fragile” sia per chi ha deciso volontariamente di non vaccinarsi.
A metà giornata, intanto, dal Ministero arrivano due documenti importanti, un comunicato stampa e una circolare applicativa in cui sia forniscono i dettagli sui controlli che le scuole devono effettuare in fatto di green pass.
Nel comunicato si parla dei tamponi ma alcuni aspetti restano ancora poco chiari.
Nel frattempo esplode anche la polemica e tutte le forze politiche, ad eccezione di Lega e Fratelli d’Italia, si mostrano in disaccordo sull’ipotesi di garantire indistintamente a tutti il tampone gratuito.
Nel tardo pomeriggio arriva però un chiarimento decisivo da parte del Ministro che diffonde un comunicato di poche righe ma dal titolo limpido e cristallino (Nessun tampone gratis ai no vax) che raccoglie non pochi consensi a livello politico.
Simona Malpezzi e Debora Serracchiani del PD dicono: “La precisazione del Ministro Bianchi rispetto al Protocollo d’Intesa siglato con le Organizzazioni Sindacali che non prevede la gratuità dei tamponi per il personale no vax della scuola dice quello che noi ci aspettavamo: per noi sarebbe stato inaccettabile”.
I deputati 5S della Commissione Cultura della Camera sono netti: “Ci rassicura che dal Ministero dell’Istruzione sia giunta una secca smentita sull’ipotesi che si prevedesse la gratuità del tampone per tutto il personale non vaccinato”.
Altrettanto netta la presa di posizione di LEU: “Chi decide per sua libera scelta di non vaccinarsi – dichiara il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro – non può pensare di essere esentato dal pagamento dei tamponi. Giusta, quindi, la precisazione del Ministro dell’Istruzione, Bianchi in merito agli insegnanti e al personale scolastico novax che dovranno pagarsi i tamponi periodici per poter entrare a scuola. Una diversa decisione sarebbe stata incomprensibile”.
Ma a “sparigliare le carte” ci pensa Francesco Sinopoli, segretario generale di Flc-Cgil, che nella serata di sabato fa sapere che gli accordi non possono essere interpretati in modo unilaterale dall’Amministrazione e aggiunge: “È del tutto chiaro che la scelta del Green pass come abbiamo detto fin da subito, avrebbe dovuto comportare anche la gratuità dei tamponi che sono nei fatti una ‘opzione obbligatoria’ per chi non può o non vuole vaccinarsi.”
Oggi, giorno di Ferragosto, non si registrano novità anche se proprio questa mattina in una intervista rilasciata al Messaggero il ministro Bianchi ribadisce quanto già annunciato nella serata di sabato (niente tamponi gratuiti per chi ha scelto di non vaccinarsi) aggiungendo che quanto prima verrà diramata una ulteriore circolare esplicativa.
A partire dalla prossima settimana il dibattito continuerà anche perché, per la verità, fino a questo momento il Ministero non ha ancora provveduto a pubblicare il testo ufficiale e definitivo dell’intesa di venerdì notte, mentre nei siti sindacali si trova soltanto il testo della bozza.
In ogni caso è bene comunque precisare che per docenti e Ata che non possono vaccinarsi per documentati motivi di salute valgono sempre le regole fissate dal Ministero della Salute in una precedente circolare: fino al 30 settembre sono esentati dal possesso del green pass.
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