L’incontro fra i sindacati del comparto scuola e il ministro Patrizio Bianchi del 4 gennaio doveva servire per ricucire le relazioni che si erano parzialmente interrotte a fine novembre quando Flc-Cgil, Uil-Scuola, Gilda e Snals avevano proclamato lo stato di agitazione.
Nel mese di dicembre, però, sono proseguiti gli incontri fra Ministero e Cisl Scuola in materia di mobilità e certamente la scelta dell’Amministrazione di non sospendere del tutto la trattativa non ha fatto altro che irrigidire ulteriormente le posizioni delle parti.
In molti, ieri, aspettavano dal Ministro risposte puntuali sui problemi irrisolti, a partire dalla questione del rientro a scuola, fino al rinnovo del contratto del comparto, al reclutamento e al precariato.
In realtà, non c’è stato nulla (o quasi) di tutto questo, anche perché – per la verità – l’ordine del giorno inviato ai sindacati era abbastanza chiaro e parlava di legge di bilancio e ricadute sulla scuola.
I tecnici del Ministero presenti all’incontro hanno comunque colto l’occasione per assicurare che ormai è tutto pronto per l’emanazione dell’atto di indirizzo necessario per avviare la trattativa contrattuale, ma bisogna tenere conto che, per sottoscrivere quello delle funzioni centrali, Aran e sindacati hanno impiegato almeno 9 mesi. Con tempi analoghi il contratto della scuola potrebbe chiudersi non prima dell’autunno.
Non va poi dimenticato che si sta navigando a vista in quanto sull’intera vicenda pesa il tema della elezione del Presidente della Repubblica che potrebbe avere conseguenze sulla stessa vita dell’esecutivo.
Nel caso in cui Mario Draghi dovesse “trasferirsi” al Quirinale, l’inevitabile cambio di guardia a Palazzo Chigi comporterebbe un rallentamento dei tempi nel lavoro dell’intero Governo e quindi dei singoli ministeri.
Insomma, la situazione è complessa e lo dimostra anche il comunicato di queste ore della Cisl Scuola che, anziché recriminare più di tanto sulla scarsa utilità dell’incontro del gennaio, propone un elenco preciso e dettagliato di tutti problemi da affrontare fin da subito: rinnovo del CCNL, mobilità, organici , supplenze su posti covid (i pagamenti stanno procedendo molto a rilento), reclutamento personale docente, obblighi vaccinali, responsabilità dei dirigenti in materia di sicurezza, concorsi previsti dal decreto “sostegni bis”, procedure abilitanti, concorso riservato per posti di DSGA, concorso per insegnanti di religione e interventi di edilizia “leggera”.
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