Sulla vicenda della ragazzina di prima media di Tivoli bocciata dal Consiglio di classe ma riammessa dal Tar del Lazio, interviene anche Raffaele Iosa, pedagogista, ex dirigente tecnico ed ispettore del ministero dell’Istruzione. Ecco il suo pensiero, espresso in un post Facebook:
“Una ragazzina di prima media viene bocciata con 6 voti negativi. La sua famiglia ricorre al TAR che respinge la bocciatura. Si badi bene: il TAR non ha promosso automaticamente ma annulla lo scrutinio obbligando la scuola a rivedere e (quindi) si presume a promuovere. Ogni anno ci sono alcune storie così, di cui si sa poco nel “merito” (lo scrivo da vecchio ispettore) ma sulle quali escono commenti i più strani e variegati. Qualcuno ne fa perfino un lamento sociofilosofico sullo stile “ah, signora mia”, pareggiando o per i genitori o per gli insegnanti. Fin qui niente di nuovo, se non che il vecchio pedagogo che é in me soffre di questo rito bocciato/promosso perchè ci vede dietro comunque una sconfitta”.
“Il ministro del “merito” risponde sbrigativo che bisognerà vedere se la “forma” giuridica e giusta o no. Sorprende invece ciò che dice in TV il preside Giannelli, presidente ANP. Il quale nel rilevare le “difficoltà” che ogni anno ci sono su bocciature e TAR, propone che il ministro redige un PRONTUARIO che detti “regole” alle scuole su come dare i voti. Ecco. Mi spiace ma il prontuario è per me la cosa più inutile e dannosa da proporre, quanto meno come offesa all’autonomia delle scuole costituzionalmente garantita. Come capita spesso anche in questo caso mi pare che le cose in gioco “siano ben altre”. Cose che hanno poco di giuridico ma molto e poi molto di pedagogico. Che è il cuore dell’istruzione”.
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