Sul tema del rientro a scuola interviene il Tar della Basilicata, a dare ragione al governatore Vito Bardi. La chiusura della scuola dell’obbligo è legittima, dato che i presidenti di Regione possono rendere ulteriormente restrittive le misure ministeriali per frenare il contagio da Covid-19.
La vicenda
Ma spieghiamo la vicenda con ordine. Dallo scorso 11 novembre la regione Basilicata è in zona arancione e dunque avrebbe dovuto garantire la scuola in presenza fino a tutto il primo ciclo, portando in DaD solo le scuole superiori.
Tuttavia con ordinanza n. 44 del 15 novembre, denominata Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, il Presidente di Regione Vito Bardi dispone che: con decorrenza dal 17 novembre 2020 e fino al 3 dicembre 2020 le Istituzioni scolastiche della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ed educativa in modo che il cento per cento delle attività sia svolta mediante il ricorso alla didattica digitale integrata.
Un provvedimento, dunque, che vale fino ad oggi 3 dicembre.
Sul tema interviene il Tar, e dà torto a un gruppo di genitori di Matera che avevano contestato la decisione del Governatore di chiudere la scuola dell’obbligo.
Il Presidente Bardi
Sul proprio profilo Facebook, interviene il governatore e afferma: “La Regione ha adottato misure appropriate a tutela della salute pubblica e nell’esclusivo interesse della comunità regionale, sulla base delle evidenze scientifiche che, nel caso specifico, avevano segnalato un considerevole aumento dei contagi nelle fasce di età degli scolari e degli studenti. Non ho chiesto di adottare la didattica a distanza a cuor leggero, e so bene i sacrifici che affrontano le famiglie lucane. Ma in questa fase è prioritaria la salute di tutti!”