Mi fa specie che l’unico sindacato della scuola lo Snals-Confsal si stia battendo affinchè una sentenza del Tar del Lazio, con decisione n. 3527/2013, passata in giudicato, il quale ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa. I sindacati cosiddetti rappresentativi: Cgil-Cisl-Uil non solo non si sono mai interessati a sanare un abuso evidente ma neanche ora con questa sentenza storica, tacciono nonostante quel provvedimento assurdo sfociato dalla riforma Gelmini (costo zero per lo Stato) abbia tagliato 87.000 posti di lavoro.
Lo stesso sindacato Snals con lettera del 10 Gennaio 2014 ha inviato al Ministro Carrozza la lettera con la quale chiede al Ministro quali iniziative “intende adottare per ripristinare l’orario di legge degli istituti tecnici e professionali Il 9 dicembre 2013.
Con sentenza numero 3527/2013, il Tar ha accolto il ricorso dello Snals-Confsal, annullando i provvedimenti che riducevano l’orario complessivo annuale delle classi seconde, terze e quarte degli istituti tecnici e professionali. Infatti, nel 2010 il Ministero dell’istruzione aveva ridotto l’orario delle materie del corso di studi di questi istituti. Lo Snals si era opposto proponendo ricorso al Tar. La sentenza comporta il ripristino delle ore di insegnamento e delle cattedre. In altre parole, si avranno nuovi posti di lavoro per gli insegnanti. “L’impegno del sindacato Snals costretto a ricorrere allo strumento giudiziario per la tutela degli interessi degli insegnanti, è stato premiato.
E questo è avvenuto in un momento che la riduzione di orario aveva inciso proprio sulle materie professionalizzanti, determinando una violazione dei livelli minimi delle prestazioni didattiche”. Lo Snals-Confsal auspica che il ministro rispetti la decisione del Tar. In caso contrario, il sindacato continuerà a portare avanti le proprie iniziative a tutela degli insegnanti, degli studenti e delle loro famiglie.