Nessuno stop alla graduatoria di ammissione alla prova scritta del concorso pubblico per esami e titoli, a 587 posti di dirigente scolastico, divisi a livello regionale.
L’ha deciso, come si attendeva, il Tar del Lazio, come riporta Ansa, con una serie di identiche ordinanze emesse con riferimento a decine di ricorsi proposti da centinaia di candidati.
I giudici hanno ritenuto “che non sussistono i presupposti per la concessione dell’invocata misura cautelare”. E tutto ciò, considerando che “la fissazione in termini numerici dei soggetti che saranno ammessi alla prova scritta, in luogo della determinazione di un voto minimo di sufficienza per il superamento della prova preselettiva, non appare violativa del criterio meritocratico”.
Ricordiamo che bisognerà comunque aspettare ancora fino ai primi giorni del mese di ottobre quando il TAR si dovrà riunire per decidere nel merito di un altro ricorso.
Quanto alla formulazione dei quesiti secondo il Tar “non si ravvisa la sussistenza in atti di un principio di prova in ordine alla erroneità dei quesiti complessivamente considerati, né una possibile manifesta irragionevolezza, illogicità e incongruità”. A conclusione, secondo i giudici amministrativi “non risulta dedotto in maniera specifica un pregiudizio grave o irreparabile”.
Prima di ferragosto il Ministero aveva pubblicato il decreto con l’elenco dei docenti inseriti nella graduatoria finale (poco più di 2mila) che doveva servire per nominare i 519 vincitori di concorso ai quali assegnare la sede con decorrenza 1° settembre 2024.
Ma, proprio alla vigilia di Ferragosto, era arrivata – ironia della sorte – una inaspettata “doccia fredda”: a seguito di un ricorso presentato da più di 350 docenti che avevano partecipato al concorso, il TAR Lazio aveva notificato al Ministero l’obbligo di sospendere ogni operazione, in attesa della decisione che è arrivata oggi.
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