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Tarda la firma della direttiva per il contratto

Per scongiurare lo sciopero del pubblico impiego e della scuola del 16 aprile si sta lottando contro il tempo.
La direttiva generale da inviare all’Aran per l’avvio delle contrattazioni doveva essere pronta per la giornata dell’11 aprile, ma nonostante che l’organismo di coordinamento dei comitati di settore – nei quali sono rappresentati il governo e gli enti locali – abbia lavorato intensamente per tutta la giornata bisognerà attendere forse il 12 aprile per la firma definitiva del documento.
Per il momento quindi i sindacati non hanno revocato lo sciopero; nella giornata del 12 si saprà se il 16 aprile servizi pubblici e scuole funzioneranno regolarmente.
Intanto si incominciano a conoscere alcuni punti fermi del provvedimento.
La prima conferma riguarda la decorrenza dei contratti, fissata al 1° gennaio 2007; per il 2006 si parla solamente di indennità di vacanza contrattuale (15-20 euro al mese, erogati in un’unica soluzione a contratto firmato); a partire dal gennaio scorso inizieranno invece a decorrere gli aumenti veri e propri contenuti nella misura del 2% (per un insegnante con 15/20 anni di anzianità si tratta in pratica di una trentina di euro netti al mese). L’aumento più consistente ci sarà invece dal gennaio 2008 (4,46%): si arriverà a una settantina di euro netti al mese.
Ci sarà poi un ulteriore aumento dello 0,76% in modo da superare il tetto della inflazione programmata.
Queste cifre valgono per la generalità del pubblico impiego, ma per la scuola ci sono un po’ di spiccioli in più dovuti ai risparmi di sistema degli anni scorsi (a conti fatti saranno una ventina di euro netti al mese).
La direttiva che sta per essere firmata dall’organismo di coordinamento definisce alcune regole anche per le contrattazioni integrative: una quota pari allo 0,5%, da ricavarsi dallo 0,76% di cui si è detto, dovrà essere usata per premiare merito e produttività.
Non solo, ma il documento precisa anche che la valutazione ai fini del passaggio economico non dovrà essere l’anzianità di servizio, ma l’esperienza professionale “acclarata da adeguati titoli di servizio e culturali, secondo principi di effettiva meritocrazia”.
E’ difficile dire se e in che misura queste regole potranno essere applicate anche alla scuola.
Un fatto è certo: non è la prima volta che si tenta, nel pubblico impiego e nella scuola in particolare, di eliminare gli automatismi legati all’anzianità; ma finora, in un modo o nell’altro, cambiamenti decisivi non ci sono stati.
Nella serata dell’11 aprile i sindacati non hanno ancora sciolto la riserva e quindi lo sciopero del 16 resta confermato. Ma qualche novità ci sarà senz’altro nella giornata del 12.
 

Reginaldo Palermo

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