Nella giornata del 19 marzo, la Conferenza Stato-Regioni ha approvato definitivamente l’accordo con il Ministero sulla questione della Tarsu.
A partire dal 2008 il Ministero della Pubblica istruzione pagherà direttamente ai Comuni la TARSU per le scuole per una somma complessiva di € 38.734.000; ad ogni Comune verrà erogato un contributo forfetario calcolato sulla base del numero degli studenti iscritti nelle scuole del territorio comunale.
In pratica si parla di una cifra che si aggirerà intorno ai 5 euro per alunno. In molti casi i Comuni incasseranno meno della metà di quanto oggi chiedono attraverso le cartelle esattoriali. L’accordo raggiunto stabilisce anche le modalità per sanare le situazioni debitorie pregresse: si farà un accurato monitoraggio (l’ennesimo !) al termine del quale il Ministero provvederà a pagare i debiti maturati fino al 2006 per un importo massimo di 58milioni di euro (secondo stime attendibili il debito pregresso sarebbe in realtà di almeno 200milioni di euro). “Con questo accordo – ha dichiarato il Vice Ministro Mariangela Bastico – si chiude finalmente, dopo sette anni, una situazione di tensione nei rapporti tra le 10.800 istituzioni scolastiche e gli 8000 comuni Italiani, situazione che a volte è sfociata in un contenzioso aperto. Il Ministero provvederà direttamente a sanare per il passato e a pagare per il futuro la TARSU delle scuole, sulla base delle somme indicate nell’intesa.”
Entusiastiche le dichiarazioni di Fioroni: “Abbiamo tolto un macigno economico che ha pesato enormemente sulle spalle delle scuole, una vera e propria spada di Damocle”.
“Sono convinto che questa misura – ha aggiunto il Ministro – contribuirà a dare serenità alle scuole e permetterà loro di liberare delle risorse importanti che potranno essere utilizzate per migliorare l’offerta formativa per i ragazzi”.
In realtà l’accordo elimina certamente un problema molto serio ma non libera risorse più di tanto, dal momento che la somma che d’ora innanzi verrà usata per pagare la Tarsu ai Comuni (38.734.000 euro) sarà ricavata dagli stanziamenti che la legge finanziaria destina alle scuole che si vedranno quindi decurtare proporzionalmente il finanziamento ordinario.