È quanto emerge dal testo approvato ieri dalla Camera dei Deputati sul concorso straordinario destinato ai docenti precari che si svolgerà entro il 31 dicembre, una procedura macchinosa e dispendiosa a carico dei partecipanti.
I docenti concorreranno solo per i posti residuati dopo l’immissione in ruolo per il 21/22 dei docenti abilitati inseriti in prima fascia GPS ovvero dagli elenchi aggiuntivi che saranno stilati dopo il 31 luglio, per i docenti neo abilitati e per coloro che conseguono il titolo per insegnare su posto di sostegno entro la fine di luglio.
Questo nuovo concorso straordinario regionale prevede una procedura, come dicevano articolata quanto costosa, ovviamente a carico dell’aspirante, definita da un emendamento proposto dal PD in sede di conversione in legge del DL 73 che a lungo si è confrontato con un emendamento proposto dal Senatore Pittoni della Lega.
Partecipano a questo concorso straordinario i docenti che all’atto della presentazione della domanda, a cui allegheranno la tassa per la partecipazione al concorso (il concorso non prevede alcun onere per lo Stato) possono vantare tre anni di servizio nell’ultimo quinquennio (non vale l’a.s. 21/22), ove per anno di servizio si intendono o 180 giorni di servizio anche non continuativo o un servizio prestato senza soluzione di continuità dal primo febbraio alla fine delle lezioni.
I docenti con tali requisiti entro dicembre di quest’anno parteciperanno a un concorso computer based indetto con un decreto ministeriale e con ogni probabilità consisterà in un batteria di domande a risposta chiusa, come per i concorsi STEM (prima selezione in entrata).
Tutti quelli che supereranno il concorso saranno collocati in una graduatoria regionale.
A questo punto, presumibilmente tra l’inverno e la primavera del prossimo anno, i docenti che hanno superato la prova del concorso dovranno partecipare a un corso di formazione a loro spese organizzato anche in collaborazione con l’Università.
Il costo del corso di formazione in questo momento non sappiamo quantificarlo, ecco la tassa sul merito a cui si faceva cenno, anche se già lo si quantifica tra i 3000 e i 5000 euro.
Un gran regalo alle Università e alle lobby della formazione, ben rappresentate in Parlamento, come se non bastasse, allorquando i docenti già hanno dovuto spendere ingenti somme in questi anni per specializzazioni, master e quant’altro per migliorare la loro posizione in GPS di seconda fascia.
Alla fine del corso di formazione ci sarà una prova definita con DM, (seconda selezione in uscita), chi la supera sarà assunto il primo settembre del prossimo anno scolastico sui posti accantonati dalle immissioni in ruolo 21/22 sui quali non saranno possibili trasferimenti, passaggi e immissioni in ruolo 22/23, e inizierà il suo percorso dell’anno di prova-formazione che si concluderà finalmente con la conferma in ruolo.
Un iter così macchinoso e costoso non lo avevamo mai visto in passato.
Per SBC, in una situazione emergenziale che vorrebbe già da quest’anno un piano di immissione in ruolo straordinario, proporre un concorso straordinario per i docenti di seconda fascia di GPS con due selezioni in ingresso ed in uscita e con un costoso obolo alle lobby della formazione universitarie e non, è tanto irreale quanto vergognoso.
Non pensavamo come SBC che si potesse arrivare a tanto accanimento in nome di un malinteso merito, una vuota parola feticcio che i politici ripetono a sproposito nelle aule del Parlamento, distanti come sono dalla scuola reale dai suoi veri bisogni.
Questo concorso ovviamente passerà in quanto al Senato passerà il testo blindato approvato ieri alla Camera e su cui il governo ha messo la fiducia.
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