Il M5S dice la sua anche su una questione primaria dell’odierno dibattito sulla scuola: il futuro reclutamento dei docenti. Con un comunicato senza reticenze le Commissioni Cultura Camera e Senato grilline dicono chiaramente stop al reclutamento diretto dei docenti da parte della scuola o del dirigente scolastico, superamento della distinzione tra l’organico di diritto e quello di fatto, retribuzione dei futuri percorsi di abilitazione e dei tirocini.
Sono questi gli imprescindibili punti fermi relativamente al reclutamento dei docenti esposti in occasione del tavolo di confronto con rappresentanti delle categorie e delle associazioni di docenti che venerdì 11 luglio si è svolto a Montecitorio.
Il primo no netto e reciso è a qualsiasi possibilità di reclutamento diretto da parte della scuola o del Dirigente scolastico, per ovvi motivi di avversione alle procedure poco trasparenti. Insomma non si può lasciare in balia di un singolo (in particolar modo nella nostra nazione, dove il reclutamento dei dirigenti fa acqua da tutte le parti) la decisione di assumere o licenziare, ma serve un sistema che garantisca il personale precario.
Anche sulla annosa questione dell’organico il M5S appare determinato: bisogna superare l’attuale distinzione tra organico di diritto e organico di fatto, con la creazione di un unico organico che riconosca l’applicazione dell’organico funzionale di istituto o di reti di scuola. Ma sappiamo da quanto tempo in Italia si parla di organico funzionale e di come questa “funzionalità” sia rimasta solo un miraggio.
Buoni progetti anche sul fronte dei futuri tirocini e futuri percorsi di abilitazione: siano retribuiti e finalizzati a valorizzare la professionalità dei docenti e le competenze inerenti l’insegnamento attivo, e non accademico. Obiettivo primario porre al centro del percorso abilitante l’aspetto pratico e didattico del tirocinio e valorizzare il personale docente all’interno del percorso. L’opportunità di collegare la preparazione accademica alla pratica dell’insegnamento attivo impone che i docenti in servizio siano protagonisti dei percorsi di formazione e di reclutamento.
Infine un appello che si alza da più parti, non esclusi i sindacati: serve l’assunzione a tempo indeterminato per tutti i posti vacanti, un censimento delle graduatorie ad esaurimento (che al momento comprendono 183 mila persone) per capire chi al loro interno stia svolgendo già un altro lavoro o chi non ha mai insegnato, mantenimento del doppio canale nella fase transitoria, valutando in che percentuale attingere da graduatoria a esaurimento e da concorso (attualmente la proporzione è al 50%), trasformazione delle graduatorie d’istituto in graduatorie provinciali.
Il M5S manterrà le promesse e simili premesse? Certo è un fatto: che sul capitolo reclutamento sono stati commessi in passato, per motivi più o meno chiari, enormi pasticci. Precari storici, sissini, tieffini, passini sono il prodotto tragico di logiche senza logica. Speriamo in una ratio maggiore per il futuro…
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