Sul tavolo ministero dell’istruzione-sindacati di quest’oggi, si registrano altri interventi:
La Flc Cgil, per voce del segretario generale Francesco Sinopoli e della vicesegretaria generale Gianna Fracassi annuncia:
“Occorre superare i ritardi che il Ministero ha accumulato nel far partire i tavoli tematici sui vari argomenti e occorre evitare quanto si è verificato con il decreto Sostegni bis, ossia varare un provvedimento sui medesimi temi oggetto del ‘Patto per la Scuola’ senza alcun confronto con i sindacati.
Dopo aver avanzato dei rilievi critici sui contenuti del decreto Sostegni, abbiamo sostenuto che, sul piano del merito, occorrono misure coraggiose e radicali per superare definitivamente il lavoro precario. Serve innanzitutto estendere le procedure semplificate di assunzione a tutto il personale precario che ha al suo attivo tre anni di servizio. Stesso principio deve riguardare sia gli specializzati di sostegno, sia chi è in possesso di tre anni di servizio sul sostegno a cui va assicurato un percorso garantito di specializzazione. È necessario inoltre un concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA con tre anni di servizio, superare qualsiasi blocco della mobilità e rafforzare gli organici. Bisogna snellire e potenziare le procedure concorsuali e non invece pensando di continuare a fare concorsi a costo zero o, addirittura, negando la possibilità a chi non supera il concorso di presentarsi a quello successivo”.
“E’ impossibile parlare solo di reclutamento – dichiara il Segretario generale dello Snals-Confsal, Elvira Serafini– abbiamo bisogno di porre questioni politiche. Ci siamo impegnati per giungere a un Patto ricco di soluzioni condivise, ma il testo del decreto Sostegni bis disattende ogni accordo preso, manifestando una scarsa conoscenza dei reali problemi della scuola. Il decreto va profondamente modificato, se non ritirato del tutto. Questo è quanto chiederemo anche nella manifestazione unitaria che abbiamo organizzato davanti a Montecitorio, il prossimo 9 giugno”.
“Sono inaccettabili le incursioni in materie contrattuali quali l’orario di servizio dei docenti e la mobilità – continua Serafini – così come è inaccettabile la norma che impedisce la partecipazione, in caso di mancato superamento di un concorso, a quello successivo. Una misura senza precedenti nel panorama della Pubblica Amministrazione, che ha profili di incostituzionalità”. Il testo non risponde alle necessità di incrementare gli organici dei docenti e del personale Ata, né di dar vita a una radicale operazione di stabilizzazione delle molteplici forme di precariato della scuola”.
Anche la Cisl Scuola, con a capo la segretaria generale Maddalena Gissi, è intervenuta sull’argomento:
“Chi ha scritto quelle misure probabilmente conosce poco e male la realtà della scuola: con i meccanismi di reclutamento proposti, delle tanto sbandierate 70.000 assunzioni, già largamente insufficienti a coprire un numero ben più elevato di posti vacanti, se ne potranno fare, se va bene, la metà. Siamo pronti a dimostrarlo con le elaborazioni che abbiamo fatto su dati desunti dalle informative ministeriali, evidentemente non a conoscenza di chi ha scritto materialmente il decreto. E lunedì, con gli esiti della mobilità, potremo avere un quadro ancora più preciso di ciò che ci attende per il primo settembre.
Altro che tutti in cattedra il primo settembre, il rischio vero è che si ripeta ciò che quest’anno non sarebbe mai dovuto accadere, cioè una marea di posti scoperti e destinati a rimanere tali per settimane e per mesi”.
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