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Te le do io le “Pillole del sapere”, ma alternative e gratuite

Dopo aver visto la trasmissione Report su Rai 3 e memorizzato lo spezzone della pillola del sapere riguardante il semaforo, nasce spontanea la domanda sull’originalità e la qualità del contenuto dei video segnalati. Lo scopo del progetto della società Interattivamedia è quello di realizzare un archivio di contenuti video, della durata di 4 o 5 minuti ciascuno, chiamati “pillole del sapere” il cui intento è supportare gli insegnanti delle scuole nella costruzione e gestione delle lezioni in classe e, parallelamente, rendere disponibile ai loro studenti una library digitale di contenuti consultabile anche fuori dagli orari scolastici.
Le pillole del sapere affrontano diversi argomenti, individuati sulla base dei programmi didattici del Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca), nell’ottica di favorire un approccio alle materie scolastiche diversificato, completo, innovativo nel linguaggio e capace di stimolare l’apprendimento e semplificare la comprensione dei contenuti. I video sono destinati agli studenti delle scuole elementari e delle scuole medie (dai 6 ai 14 anni) e sono suddivisi, per ciascun livello scolastico, in 10 materie tra: italiano, matematica, storia, geografia, inglese, scienze, educazione tecnica, arte e immagine, musica, educazione motoria.
Questi video hanno provocato la reazione sdegnata del sindacato siciliano Anief che ha commentato così: "Proprio mentre alla scuola pubblica si sottraggono 8 miliardi di euro, si cancellano 200mila docenti e Ata, si aprono le classi pollaio, si tagliano due istituti su dieci, oltre che i fondi per comprare la carta igienica e i gessetti, si bloccano i contratti e gli scatti automatici del suo personale, al Miur si creano commissioni di “sapienti” che, attraverso la Consip e delle banche “amiche”, elargiscono ad aziende private ben 730mila euro per comprare 19 “pillole del sapere” dalla durata di 3 minuti ciascuno: degli spot, già ribattezzati “supposte del sapere”, che costano allo Stato una cifra che sfiora i 40mila euro l’uno“. 
Possibile che nella rete non ci sia nulla di simile e costo zero? Non è difficile trovare un video didatticamente giusto e gratis, basta navigare con consapevolezza in internet e si possono trovare, ad esempio, simulazioni di un semaforo a costo zero.
 In un momento difficile come questo, invece di richiedere costosissime consulenze esterne, si dovrebbe fare maggior affidamento alle competenze interne al mondo della scuola, fornite dalla sapienza disciplinare di migliaia di insegnanti preparati.

Aldo Domenico Ficara

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