“E’ meglio che i giovani scoprano il sesso con Mozart oppure lasciandoli soli davanti a siti porno, oggi facilmente accessibili?”: a chiederlo, provocatoriamente, è stato il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, nel commentare negativamente la decisione di alcune docenti di una scuola media della provincia di evitare che i propri studenti assistessero a “Così fan tutte”, proposta dalla Fondazione Lirica delle Marche rivolta ai Comuni di Ascoli Piceno, Fermo e Fano.
In genere, ha detto il sindaco, “a queste rappresentazioni pomeridiane partecipano l’80% di studenti delle medie e il 20% delle superiori. Stavolta non abbiamo avuto richieste dalle medie, a parte un istituto, e ci siamo chiesti il perché”.
Il teatro, riferisce l’Ansa, è stato comunque riempito dagli studenti delle superiori. Ma per quale motivo le insegnanti delle medie hanno preferito non aderire?
“È emerso – ha risposto il sindaco – che a far rinunciare le insegnanti è stata sia la lunga durata dell’opera, sia il tema licenzioso ed erotico. Non so quale dei due motivi sia stato preponderante”.
Per il primo cittadino marchigiano non ci sono dubbi: “l’approccio alla sessualità e all’erotismo è meglio che sia gestito dalle famiglie, dalla scuola e, perché no, anche da Mozart. Il vero problema è il dilagare della pornografia”, ha concluso Castelli
A rendere pubblica la decisione era stato Pier Luigi Pizzi, autore di regia, scene costumi dello spettacolo.
Parlando al Resto del Carlino, l’autore aveva detto: “non mi era mai capitato: è vero, si parla, di sesso, di tradimenti, di infedeltà ma non certo in modo volgare”.
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