A cinque anni dal varo del PSTD, il Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche, che doveva portare al progressivo collegamento telematico ben 15.000 scuole, i dati ufficiali sui risultati finora conseguiti appaiono grossomodo soddisfacenti.
Ma chi opera all’interno della scuola sa che tra le dichiarazioni dei vertici della struttura ministeriale e gli spaccati di vita quotidiana esiste purtroppo un abisso: gli obiettivi sbandierati come raggiunti, nella gran parte delle istituzioni scolastiche, non lo sono stati neanche parzialmente.
Cosa vorranno allora dirci o farci sperare spendendo fiumi di ottimistiche parole in ogni occasione di pubblico confronto tra le parti?
Un esempio fra tanti: il convegno La rete nella didattica, la didattica nella rete, organizzato a Napoli dal Consorzio Hermes nei giorni 30 e 31 marzo scorsi. In questa occasione, il prof. Pino Mazza, portavoce del Ministero, ha esposto i risultati delle politiche finora adottate e anticipazioni della programmazione nel breve periodo in tema di informatizzazione delle scuole.
Le attuali linee di lavoro del ministero – afferma Mazza –prevedono, innanzitutto, di offrire nuove risorse sia alle scuole che agli insegnanti per stimolare l’acquisizione in questi ultimi di una pluralità di competenze informatiche: sia di base (European Computer) sia, ad un livello superiore, tali da consentire l’impiego didattico delle nuove tecnologie, anche avvalendosi della collaborazione del CNR per l’organizzazione di corsi specialistici.
Il ministero, dal suo canto, darà spazio a tutte (!) le aziende di produzione software, stipulerà accordi con le grandi imprese (Apple, IBM, Intel, Microsoft, ad esempio) perché investano anche in Italia nel mondo dell’educational.
Ma quali sono, invece, le richieste del dicastero?
Le aziende dovranno offrire sconti rilevanti per l’acquisto di PC e software (così da rendere le tecnologie più accessibili) e dovranno inoltre dichiarare la loro disponibilità a predisporre dei percorsi formativi di informatica specialistica per i docenti. Il mondo delle imprese dovrà impegnarsi nella sperimentazione di tecnologie innovative come il wireless (che consente di superare i problemi delle scuole collocate in edifici storici che non possono essere sottoposti a cablaggio); in ogni caso, si potrà portare in ogni classe un PC connesso in rete, senza aspettare che la scuola venga cablata, grazie ad un’antenna che permette di collegarsi, mediante un portatile, con un access point.
Nuove risorse finanziarie saranno stanziate per tutti gli ordini e gradi, questa è almeno la promessa, e saranno sufficienti a completare il PSTD entro il 2002. “Il Ministero – a quanto ha affermato Pino Mazza – si assumerà l’onere, ad esempio, di garantire la connettività ad ogni scuola, almeno dalle 8.00 alle 14.00, risparmiando ai dirigenti le consuete tribolazioni per il pagamento delle bollette telefoniche”.
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