Il concorso internazionale Global Junior Challenge, che premia l’uso innovativo delle tecnologie nel campo della formazione, della solidarietà e della cooperazione interculturale, è aperto a scuole e università, istituzioni pubbliche e private, cooperative e associazioni culturali, imprese, privati cittadini. La scadenza per la registrazione dei progetti è fissata al 30 giugno.
Promosso dal Consorzio Gioventù Digitale, una struttura no-profit nata su iniziativa del Comune di Roma e di sei grandi aziende specializzate nel campo informatico, il concorso rappresenta l’evento conclusivo di un insieme di attività finalizzate alla circolazione delle conoscenze, alla valorizzazione delle "buone pratiche", alla cooperazione e alla lotta al "divario digitale".
Per presentare un progetto occorre compilare l’apposito modulo, direttamente on-line attraverso il sito internet www.gjc.it (dove è possibile avere informazioni più dettagliate sul concorso) oppure inviandolo per posta (Consorzio Gioventù Digitale – Via Umbria 7 – 00187 Roma) o tramite fax (06/42000442) o e-mail (projects@gjc.it). Quest’anno una categoria speciale sarà dedicata ai progetti che promuovono le pari opportunità tra donne e uomini in ogni sfera della loro vita professionale.
I progetti concorrono suddivisi in categorie a seconda dell’età degli utenti a cui sono rivolti: fino a 10 anni, fino a 15 anni, fino a 18 anni, fino a 29 anni.
Una giuria internazionale selezionerà i progetti finalisti e proclamerà i vincitori (la premiazione avverrà in Campidoglio, il 19 novembre 2004, alla presenza del Presidente della Repubblica e del sindaco di Roma). Dal 15 al 19 novembre prossimo, al Palazzo dei Congressi di Roma sarà allestito uno spazio espositivo, con workshop, dibattiti e incontri.
Per quanto riguarda l’edizione del 2002, sono stati oltre 400 i progetti provenienti da 67 Paesi e sette i finalisti provenienti da aree svantaggiate del mondo finanziati con il meccanismo della "donazione on line". L’iniziativa Adotta una scuola ha promosso il gemellaggio tra dieci scuole in Paesi in via di sviluppo e dieci scuole romane. Un workshop ha riunito più di 80 organizzazioni internazionali per costituire un movimento contro il "digital divide" nel mondo, affinché non si produca una nuova forma di dislivello sociale (il "divario digitale") che esclude chi non ha accesso alle tecnologie del mondo del lavoro e dei servizi.
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