Abbiamo già parlato della brusca frenata che ha subito il ddl sulle telecamere a scuola, che ha ricevuto un parere negativo in Commissione al Senato.
Il disegno di legge andrebbe a tutelare soprattutto i bimbi della scuola dell’infanzia e della scuola elementare, in risposta ai tantissimi casi di cronaca di maltrattamenti fisici e psicologici ad opera di insegnanti sui propri allievi.
Le telecamere a scuola, proverebbero a combattere anche il bullismo nelle classi successive, sia quello operato da alunni a danno di altri compagni, sia il bullismo degli insegnanti nei confronti dei propri studenti, senza contare che la misura di utilizzare le telecamere potrebbe aiutare anche nel caso di bullismo di studenti nei confronti dei prof, un fenomeno in crescita.
Intanto però, una ricerca dell’OFCS dimostra che i maltrattamenti sugli studenti da parte dei docenti sono in aumento.
L’Osservatorio Nazionale Adolescenza ha evidenziato inoltre molti casi di studenti costretti a cambiare scuola per le violenze subite da insegnanti, a volte anche fisica, anche se per la maggior parte si tratterebbe di violenza psicologica.
Lo studio dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza è stato svolto su un campione di 8 mila adolescenti tra i 14 e i 19 anni, che ha evidenziato come il 20% degli adolescenti sia stato soggetto a maltrattamenti da parte dei docenti.
In alcuni casi le violenze sarebbero state caratterizzate da schiaffi e strattoni, ma le offese e gli insulti sembrerebbero le azioni più diffuse.
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Attaccare la categoria degli insegnanti, però, non è corretto, prima di tutto perché si tratta soltanto di una parte di docenti e poi perché bisogna ammettere che le conseguenze di questi episodi sono (spesso) da ricondurre al sistema scuola sempre più logorante per gli insegnanti, che vivono anni di logoramento psicofisico. Ciò non vuol dire giustificare le azioni di questi “bulli” dell’insegnamento, però è giusto riportare il fenomeno ad una prospettiva globale.
Abbiamo parlato della proposta di sottoporre i docenti a visita psicologica annuale, proprio perché la sindrome di burnout è sempre dietro l’angolo e sicuramente l’uso delle telecamere a scuola potrebbe ulteriormente aiutare a contrastare gli episodi di violenza.
Forse però, oltre alle telecamere e alle visite psicologiche, bisogna ripensare all’intero sistema scolastico, perché può essere proprio lì, nell’organizzazione della scuola e del lavoro dell’insegnante, la chiave per combattere bullismo e maltrattamenti. Per tutelare gli alunni, bisogna tutelare prima gli insegnanti.
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