Brusca frenata per il ddl inerente l’utilizzo delle telecamere di videosorveglianza a scuola.
Infatti, lo scorso 29 marzo c’è stato il parere contrario della 7ª Commissione Istruzione e Beni Culturali del Senato, che ha giudicato in questo modo: “la Commissione, esaminato il disegno di legge in titolo, – ritenuto che esso pare ispirato alla volontà di dare immediate risposte ad eventi contingenti, ma senza un’adeguata ponderazione vi è il rischio di elaborare leggi disorganiche, recanti una visione parziale dei problemi in quanto dettate dall’emozione e dall’emergenza del momento;
Brutte notizie quindi per coloro i quali speravano in una risoluzione efficace e rapida della questione:
“Osservato che la videosorveglianza, anche negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia, qualora sia necessaria, si legge sul testo licenziato in Commisione, può essere disposta per iniziativa della magistratura, senza appositi provvedimenti legislativi reputato dunque inopportuno prevedere per legge tale possibilità perché essa avrebbe una valenza erga omnes, eccessiva, e testimonierebbe il fallimento della scuola, in quanto essa non sarebbe in grado di prevenire e controllare comportamenti inadeguati; – manifestati dubbi sulla previsione di una valutazione attitudinale per il personale di tali istituti educativi e scolastici, tenuto conto che gli educatori e i docenti compiono un preciso percorso formativo e pertanto ciò potrebbe evocare una volontà di controllo estranea alla attività pedagogica; considerato peraltro che le norme sulla formazione degli operatori degli asili nido e delle scuole dell’infanzia, contenute nel provvedimento in titolo, impattano anche sull’atto del Governo n. 377 (formazione iniziale e accesso all’insegnamento), previsto dalla legge n. 107 del 2015, e sul disegno di legge n. 2443, attualmente all’esame della 7a Commissione, che individua con precisione il profilo professionale degli educatori socio-pedagogici e socio-sanitari; – giudicato fuori luogo inserire disposizioni in materia quando la formazione di tali soggetti è disciplinata in maniera organica da altri provvedimenti legislativi; esprime, per quanto di competenza, parere contrario.”
Attraverso l’istituto di delega al Governo, si legge sul sito il 24salute.it, i proponenti del disegno di legge hanno immaginato, infatti, percorsi formativi innovativi rispetto al passato, per il personale degli asili nido per quanto ci riguarda.
Oltre a prevedere l’obbligo di requisiti professionali chiaramente declinati, il ddl ha introdotto per gli operatori una valutazione attitudinale effettuata al momento dell’assunzione e successivamente con cadenza periodica, tenendo presente il progressivo logoramento psico-fisico derivante dallo svolgimento di mansioni che richiedono la prestazione di assistenza continuativa a soggetti in condizioni di vulnerabilità.
Ancora la partita non è chiusa, ma certamente questo rallentamento potrebbe far allungare pesantemente i tempi di approvazione di una legge che, per quanto concerne il sistema scolastico, potrebbe dare maggiori garanzie agli alunni ma anche ai docenti.
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