Sono molteplici i casi di bambini che hanno subito abusi da parte dei loro insegnanti, soprattutto negli asili. Piccoli sottoposti a molestie e violenze, presi a schiaffi o a pugni, sbattuti contro il muro o, peggio ancora, chiusi in uno stanzino al buio.
Una sequenza orrenda di nefandezze, per fortuna, scoperte dalle forze dell’ordine. Rimane, però, un problema: bisogna installare le telecamere negli asili in modo da proteggere i bambini e tenerli lontani dai “maestri cattivi”?
Ci sarebbe pronto un provvedimento legislativo per montare dispositivi informatici nelle aule degli asili in modo tale da evitare tutto questo, ma è stata bloccato in Senato.
L’installazione di sistemi di videosorveglianza non sarebbe stata obbligatoria ma facoltativa.
Per poter collocare e utilizzate le telecamere ci sarebbe voluto il consenso del sindacato oppure dell’ispettorato del lavoro
I responsabili di ogni struttura potevamo decidere se far collocare o meno le apparecchiature per riprendere e registrare quello che avviene quotidianamente.
Le immagini sarebbero cifrate e protette da una doppia chiave di sicurezza. Non sarebbero visionabili dai dirigenti e dal resto del personale e neppure da familiari e parenti delle vittime di abusi e vessazioni.
L’accesso alle registrazioni sarebbe consentito unicamente al pubblico ministero o alle forze di polizia da lui delegate e solo nel caso in cui siano state presentante denunce e querele per presunti reati commessi sugli ospiti.
In situazioni d’urgenza gli investigatori potevano accedere direttamente alle immagini, dandone immediata comunicazione al magistrato di turno.
La prima Commissione del Senato ad esprimersi su questa proposta di legge ha bocciato senza appello l’ipotesi: la 7ª Commissione ha dato parere contrario alla legge in materia di “prevenzione abusi in asili e case di cura”, approvata dalla Camera nell’ottobre scorso.
Il rischio di elaborare leggi disorganiche, recanti una visione parziale dei problemi in quanto dettate dall’emozione e dall’emergenza del momento, il fatto che il provvedimento si sovrappone a diverse iniziative legislative sulla stessa materia – altre sostanziali: intanto la videosorveglianza “qualora sia necessaria, può essere disposta per iniziativa della magistratura, senza appositi provvedimenti legislativi” e soprattutto è “inopportuno prevedere per legge tale possibilità perché essa avrebbe una valenza erga omnes, eccessiva, e testimonierebbe il fallimento della scuola, in quanto essa non sarebbe in grado di prevenire e controllare comportamenti inadeguati”.
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