“L’obbligo di installare telecamere negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia consentirebbe una maggiore tutela contro violenze e abusi nei confronti di bambini molto piccoli. Altrettanto importante, però, è prevedere sistemi di formazione iniziale e permanente del personale e una sistematica raccolta dati di tipo quantitativo e qualitativo che, dando la fotografia del fenomeno, consenta di porre in essere interventi di prevenzione. L’insieme di queste misure consentirebbe così di garantire l’interesse prevalente rispetto a tutti gli altri in gioco: il superiore interesse del minore, previsto dall’articolo 3 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.
Così l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano si è espressa stamattina nel corso dell’audizione davanti alla commissione Affari costituzionali del Senato sulle proposte di legge che prevedono la “possibilità” di introdurre telecamere negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia.
“L’obbligatorietà – osserva la Garante – è funzionale rispetto alle finalità che si propone la proposta di legge, vale a dire prevenire e contrastare maltrattamenti e abusi”.
“La tutela di diritti fondamentali di soggetti vulnerabili, la prevenzione dei reati e l’agevolazione delle indagini, ha una connotazione di natura pubblica, sganciata da una valutazione delle parti e rimessa alla scelta del legislatore” precisa Filomena Albano.
Sotto il profilo della riservatezza poi – diritto sancito dalla Convenzione Onu anche a tutela dei minorenni – secondo l’Autorità garante è positivo che i sistemi di videosorveglianza siano a circuito chiuso, criptati e accessibili soltanto su autorizzazione della magistratura.
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza era già stata ascoltata sulle proposte di legge in materia di videosorveglianza il 3 ottobre scorso dalle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera dei deputati.
La proposta di legge in Parlamento
C’è una proposta di legge, presentata da Forza Italia, che dispone misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole dell’infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità, dopo l’approvazione alla Camera lo scorso 23 ottobre, che giace ancora in Senato.
In molti si sono dichiarati contrari invocando il rispetto della privacy, altri, invece, reputano troppo alti i costi. Ora l’intervento di Salvini che potrebbe accelerare l’iter dell’approvazione del provvedimento.
Codacons e Moige chiedono le telecamere in classe
Il Codacons ha chiesto a gran voce l’istallazione di sistemi di videosorveglianza negli asili: “Ancora una volta i bambini sono vittime di maltrattamenti da parte degli insegnanti, e si stanno moltiplicando i casi di violenza negli asili portati alla luce solo grazie a telecamere nascoste piazzate dalle forze dell’ordine. Questo dimostra come sia necessario installare telecamere in tutti gli asili e scuole elementari, per controllare l’operato del personale scolastico ed evitare abusi e violenze che possono avere conseguenze anche gravi sui minori”.