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Telefonini, fino a 11 anni non sono ancora una mania

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Circa la metà degli alunni (il 53,7%) tra i 7 e gli 11 anni possiede un telefonino cellulare: l’88,2% lo usa soprattutto per chiamare ed essere chiamato dai genitori. Spesso anche via sms (67,2%). Il 72,6% lo utilizza anche per fotografare, mentre il 69,6% lo adopera per tenersi in contatto con gli amici. La maggioranza dei bambini dichiara però di non portare il telefonino a scuola (68,2%) o di tenerlo sempre spento durante le ore di lezione (13%). Lo accende solo fuori dall’orario scolastico il 3,9% del campione, mentre “trasgredisce” le regole del buon comportamento chi lo tiene accesso senza suoneria (1,6%), o lo utilizza anche quando la maestra spiega (0,7%).
I dati fanno parte del rapporto Eurispes che ha tracciato l’Identikit del bambino attraverso la somministrazione di un questionario rivolto ad alunni frequentanti la terza, quarta e quinta classe della scuola primaria e la prima classe della scuola secondaria di primo grado.
In assoluto, uno dei risultati più interessanti evidenziati dallo studio è la consistente percentuale di bambini per i quali i genitori non hanno ancora ravvisato la necessità di comprare un telefono cellulare. Davvero marginale anche l’uso, almeno tra i più piccoli, di strumenti telefonici avanzati: solo il 5,4% dei bimbi tra 7 e 11 anni ha un videofonino, appena l’1,8% uno smart-phone o telefonino Umts.
Dal rapporto Euruspes sono emersi tuttavia dei dati che confermano la dimestichezza e la naturalità con cui i “nati digitali” utilizzano le tecnologie di comunicazione moderne. Ad iniziare da quello riguardante il 4,6% dei piccoli che ha con sé addirittura più di un cellulare. Quasi il 70% trascorrere poi il proprio tempo libero in compagnia dei tanti giochi messi a disposizione dai telefonini di nuova generazione. E quasi il 59,6% li utilizza per realizzare filmati: una pratica quest’ultima che, alla luce del fenomeno Youtube abbinato ai casi di bullismi crescenti, sarebbe forse il caso di scoraggiare.
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Alessandro Giuliani

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