L’uso del telefonino inappropriato non riguarda solo la scuola: ormai l’utilizzo disinvolto, anche in sedi dove è inibito, riguarda tutti gli ambiti. Addirittura le sedi di concorso.
È accaduto il 28 marzo all’università di Chieti dove uno smartphone spuntato durante la prova di ammissione a una scuola di specializzazione è stato all’origine di una colluttazione fra un professore, una candidata e la sorella di quest’ultima.
L’Ansa riporta che sono in corso accertamenti e raccolta di testimonianze e filmati della videosorveglianza da parte della Digos.
Al momento, l’unico dato certo, è che i tre si sono fatti medicare al pronto soccorso del vicino ospedale, uscendone rispettivamente con sette, dieci e quindici giorni di prognosi.
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Stando a una prima ricostruzione della vicenda, tutto è iniziato durante la prova, quando la candidata sarebbe stata vista utilizzare un telefono, rifiutandosi poi di consegnarlo.
Sembra che il cellulare, in realtà, sia apparso fuori dall’ateneo dove si sono ritrovati il presidente di commissione, la candidata e sua sorella, arrivata dopo essere stata chiamata al telefono. Proprio quest’ultima avrebbe sferrato un calcio al docente mentre lui tentava di afferrare il cellulare.
La Digos ascolterà anche i componenti della Commissione di concorso per ricostruire cosa è accaduto nei locali dell’università.
Gli inquirenti cercano eventuali immagini degli impianti di videosorveglianza che possano aver ripreso la colluttazione.
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