Attualità

Telefono Azzurro: “Miope chi demonizza lo smartphone”

Vietare lo smartphone in classe? Una sciocchezza. A dirlo Telefono Azzurro, col suo presidente, secondo il quale la battaglia per un uso corretto e contro l’abuso dello smartphone  vada fatta appunto in classe. 

“Crediamo -dichiara Vita.it- sia importante porre l’accento sulla necessità di una solida educazione digitale di bambini e ragazzi che permetta loro di utilizzare in modo consapevole e responsabile le nuove tecnologie. È  evidente come la chiave realistica per uno sviluppo tecnologico equilibrato e a misura di bambino non possa limitarsi a – naturalmente necessarie e doverose – disposizioni normative e regolamentari di portata sovranazionale, ma debba prevedere un percorso di collaborazione positiva e di corresponsabilità tra tutti i diversi attori”.

E dunque, secondo il presidente di Telefono Azzurro, “non è demonizzando e vietando gli smartphone che risolviamo il problema, questo è un atteggiamento miope che ignora ad esempio l’effetto che anche computer e videogiochi – e in generale le piattaforme di gaming – hanno sui minori. Non possiamo pensare di bloccare questi strumenti attraverso logiche prettamente sanzionatorie, piuttosto è necessario ribadire l’importanza di stare accanto a bambini e adolescenti, garantendo loro un supporto continuo e concreto. Affinché l’utilizzo sempre più esteso e intenso delle innovazioni tecnologiche, anche da parte di bambini e adolescenti, non sia demonizzato o subìto, ma sia governato con consapevolezza e competenza”.

Per questo, viene ancora spiegato, Telefono Azzurro invita “scuole, famiglie e istituzioni a lavorare insieme per promuovere un ambiente sereno, dove i ragazzi possano sentirsi protetti e ascoltati. È necessario un approccio educativo che valorizzi il rispetto reciproco e l’empatia, affinché nessun ragazzo si senta escluso o emarginato. Per farlo è fondamentale contrastare anche fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo, dentro e fuori la scuola”, che sono sfide importanti da affrontare. 

Pasquale Almirante

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