Ad Amatrice anche Ernesto Caffo, neuropsichiatra infantile e presidente di Telefono Azzurro, che spiega il progetto di almeno un anno che la associazione prepara per affiancare i bambini dopo il terremoto.
“La nostra presenza si articola in varie fasi” ha spiegato Caffo. “Nell’immediato, l’assistenza diretta ai bambini: dar loro un parco giochi, una serie di strumenti immediati, i giochi, gli oggetti che abbiamo a disposizione. Poi abbiamo cominciato a costruire un forte rapporto con la comunità; stiamo cercando di seguire questo momento del funerale, assistendo le famiglie e i bambini.
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Poi il nostro impegno è seguirli nel percorso verso la ripresa della scuola, formando gli insegnanti perché sarà un momento centrale, lavorando con le amministrazioni locali perché abbiano tutto il sostegno possibile per affrontare insieme questi problemi, e perché lei scuole possano aprirsi ma le famiglie restino qui. Quindi è importante avere case di accoglienza, spazi in cui le famiglie possano ritrovarsi. Per noi il progetto durerà almeno un anno con le realtà locali e le associazioni che lavorano già su questo settore, e la scuola come sempre punto cardine di collaborazione”.
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