“II sistema di crittografia del plico prevede l’utilizzo di una doppia chiave di cifratura”. In altre parole, la procedura per decifrare il plico necessita dell’inserimento di una prima password “specifica per ciascuna commissione e ciascun giorno di prova (prima prova e seconda prova). L’altra chiave, distinta tra prima e seconda prova, sarà resa nota solo la mattina in cui si svolgerà la relativa prova scritta.
La dimensione della chiave è generalmente misurata in bit, dipendendo dal particolare algoritmo usato. Una chiave di cifratura di n bit avrà 2 alla n possibili alternative nella disposizione dei suoi singoli bit.
Quindi un eventuale hacker non conoscendo quale chiave sia stata usata, dovrà provare tutte le 2 alla n possibili disposizioni di bit, fino ad individuare la chiave giusta. Oggi, per garantire la riservatezza di una traccia per gli esami di maturità, si stima siano necessarie chiavi di almeno 128 bit per cifrari simmetrici (dove la stessa chiave è usata sia per la cifratura che per la decifratura del messaggio) e di 1024 bit per cifrari asimmetrici (dove una chiave è usata per la cifratura ed un’altra per la decifratura).
Occorre ricordare che la prudenza non è mai troppa, visto che la potenza di calcolo informatico disponibile aumenta molto velocemente, grazie a processori sempre più veloci e alla disponibilità di eseguire attacchi distribuiti con sempre più elaboratori collegati tra loro via Internet.
La speranza affinché non si abbiano brutte sorprese è quella che siano state usate chiavi asimmetriche di lunghezza uguale o superiore a 3072 bit.