Sulle affermazioni della Ministra dell’istruzione, in merito alla misurazione della temperatura a casa perché un termometro ce l’hanno tutti, mi permetto di nutrire delle riserve, dovute non al fatto che in tutte le famiglie si ha un termometro clinico in dotazione, bensì sulla responsabilità e coscienza dei genitori di misurare ogni mattina la temperatura corporea dei figli.
Credo che non tutti i genitori avranno la costanza giornaliera della misurazione della temperatura prima dell’uscita dei figli per recarsi a scuola.
Ci saranno genitori che manderanno i propri figli a scuola senza la rilevazione della temperatura corporea, molte scuse si inventeranno e la faranno da padrone e soprattutto questo avverrà per la fretta di “correre al lavoro” da parte dei genitori, o per scarsa responsabilità.
Ci saranno padri e madri che preferiranno mantenere i figli a casa oppure mandarli a scuola anche con alcune linee di febbre. Insomma succederò di tutto a settembre per cui è meglio che la rilevazione (per ragioni di sicurezza e salute) avvenga direttamente a scuola e non a casa.
Se un alunno dovesse avere una temperatura corporea prossima ai 37,5 bisogna rispedirli a casa attivando i protocolli di sicurezza.
Mario Bocola
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