Il concorso a 145 posti di Dirigente tecnico pubblicato sulla G.U. del 5 febbraio 2008, il 21 settembre 2009 (19 mesi dopo la pubblicazione del bando) era approdato alle prove preselettive svolte in 29 scuole residenti nelle città di 18 regioni.
Alla prova preselettiva parteciparono sedicimila concorrenti, di cui solo 900furono ammessi alla successiva fase concorsuale, quella delle tre prove scritte.
I 900 aspiranti Ispettori scolastici svolsero poi le tre prove scritte a Roma rispettivamente il 28 febbraio 2011, il 1° marzo 2011 e dal 2 al 24 marzo 2011 (36/37 mesi dopo la pubblicazione del bando). Per la correzione delle prove scritte (dicembre 2012 ) ci sono voluti altri 21 mesi, con il modesto risultato di soli 79 ammessi agli orali (ben 66 posti allo stato attuale non verranno attribuiti).
Quindi dal momento della pubblicazione del bando concorsuale febbraio 2008 alla pubblicazione dell’elenco degli ammessi alla prova orale sono passati 58 mesi, ovvero poco meno di cinque anni. Le percentuali che si possono evidenziare da questo concorso sono il 5.6 % di ammessi alle tre prove scritte e l’8.7% di ammessi agli orali. Percentuali molto più severe nei numeri di quelle registrate sia nel concorso per dirigenti scolastici sia in quello del concorso a cattedra per docenti.
Nel frattempo i 145 posti vacanti di dirigente tecnico sono aumentati, visto i recessi e i pensionamenti di dirigenti che si sono aggiunti in questi cinque anni, dopo la pubblicazione del bando di concorso.
Già alla data del 15 febbraio 2011 risultavano, infatti, vacanti 259 posti, come riportato sul sito del Miur. Rimane da capire come mai mentre la funzione tecnico-ispettiva è rilanciata, attribuendole un ruolo più incisivo, il corrispondente organico sia stato ulteriormente ridotto, (allungando in modo spropositato i tempi di un concorso strategico) anziché essere adeguatamente rinforzato?
Ricordiamo pure che circa 200 concorrenti, nonostante avessero superato le preselezioni del settembre 2009, non furono inseriti nelle graduatorie per il solito sbaglio e la consueta superficialità dei funzionari del ministero che ripeterono fino a quattro volte gli stessi nomi nelle quattro sezioni in cui era stato suddiviso il concorso, col risultato di arrivare al fatidico numero di 1450 ma senza i 200 legittimi vincitori. Un ricorso all’epoca fu presentato per consentire la loro riammissione, ma i tempi tecnici non consentirono comunque a costoro di partecipare alle prove scritte.
Anche questo incredibile refuso procedurale, che ha avuto lo scopo di penalizzare 200 probabili dirigenti tecnici, la dice lunga sulla solerte competenza degli uffici Miur e sulle normative concorsuali in genere.
In ultima istanza quindi, a cominciare dal 2004 nessun concorso, nemmeno uno solo e dicasi uno, è filato liscio e senza lasciare strascichi e contestazioni, sospetti e malanimo.
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