Categorie: Politica scolastica

Tempi strettissimi per la chiamata diretta: fioccheranno i ricorsi?

Il calendario delle operazioni connesse con la cosiddetta “chiamata diretta” dei docenti è strettissimo e questo non potrà che provocare qualche problema.

Già a partire dalla prossima settimana i dirigenti scolastici dovranno pubblicare sul sito dell’istituzione scolastica i posti disponibili e, soprattutto, dovranno indicare i criteri ai quali intendono richiamarsi.
E’ probabile che in non poche scuole questa i dirigenti siano di fatto assenti e sostituiti dal vicepreside, al quale spetterà il delicato e difficile compito di effettuare questi primi adempimenti.
Ma la questione più complessa riguarda la gestione dell’eventuale colloquio con i “candidati” che si proporranno per questa o quella scuola.
A chi spetterà condurre i colloqui ?
La risposta può sembrare ovvia: al dirigente scolastico oppure, in sua assenza, al vicepreside.
Ma la faccenda non è così semplice: il vicepreside è stato formalmente delegato alla conduzione dei colloqui, che non sono esattamente una operazione di ordinaria amministrazione? Molto probabilmente no, perchè a inizio d’anno questo compito non era neppure previsto e/o prevedibile.
C’è però una questione ancora più generale: al vicepreside può essere conferito un incarico di tale responsabilità ? La risposta affermativa non è scontata, perchè – chiamata diretta a parte – ci sono comunque responsabilità comunque non delegabili (è il caso, per esempio, della gestione dei procedimenti disciplinari, delle relazioni sindacali o della titolarità del trattamento dei dati personali e sensibili).
Il docente che presenta domanda nella scuola X e che non viene selezionato a seguito di un colloquio condotto da persona diversa dal dirigente scolastico titolare potrebbe a buon diritto rivolgersi al giudice del lavoro.
Per evitare di incorrere in contenziosi dall’esito imprevidibile, ai dirigenti non resterà altra scelta che posticipare le ferie a tempi migliori o a rientrare almeno per qualche giorno dalle vacanze.

 

 

 

 

 

Reginaldo Palermo

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