Anche il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, intervenendo all’attivo regionale della Flc Cgil ha posto all’attenzione dei delegati sindacali le gravi carenze di cui la scuola siciliana è vittima. E non sono problematiche di cui solo ora ci si accorge, ma sui quali purtroppo sempre troppo poco si è fatto, per non dire nulla visto che abbandoni, dispersione e tempo pieno hanno pochissimo interessato l’agenda politica isolana
“Il governo nazionale e quello regionale devono investire seriamente sull’istruzione se si vuole davvero cambiare il Paese e colmare le disuguaglianze territoriali e sociali, a partire da quelle che affliggono la Sicilia. È inammissibile, ad esempio, la scarsa diffusione nell’isola del tempo pieno, che sottrae ai ragazzi opportunità di istruzione e socializzazione”, così Mannino.
Che ha continuato: “Oggi più di ieri la scuola deve rilanciare la sua funzione come luogo di confronto democratico, come comunità educativa che opera da soggetto collettivo con lo scopo di formare cittadini autonomi e con capacità critica.
In Sicilia l’abbandono scolastico è tutt’oggi una piaga, un fenomeno che consegna alla strada, con tutti i rischi del caso a partire da quello di finire nelle trappole della criminalità organizzata, tanti ragazzi. Un fenomeno dunque che va contrastato con tutte le azioni necessarie a rafforzare la scuola pubblica in organici, strutture e dotazioni e il suo ruolo sul territorio”.
Quali dunque le soluzioni? Secondo Mannino devono essere accolte le richieste che vengono dal mondo della scuola: elevare l’obbligo scolastico fino a 18 anni, rendere obbligatoria la scuola dell’infanzia, incrementare il tempo scuola, soprattutto in Sicilia, e un rinnovo contrattuale immediato che dia i giusti riconoscimenti ai docenti.
È scandaloso che i nostri insegnanti siano i meno pagati d’Europa. Un sistema di istruzione e formazione adeguato è oggi fondamentale per un sano sviluppo della Sicilia, che possa dare prospettive ai nostri giovani”.
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