Leggendo un interessante articolo di Luca Savi pubblicato il 10 settembre 2012 su Il Giorno di Milano, dal titolo “Due precari da Profumo: C’è una via per evitare la beffa”, non sfugge un particolare che merita di essere approfondito. In questo articolo si dice “Com’è nato l’incontro con Profumo? Abbiamo saputo che veniva a Osnago e abbiamo cercato di raggiungerlo con la tecnica dei sei gradi di separazione. Un paio di contatti telefonici e siamo arrivati al Ministro“.
Ma cos’è la teoria dei sei gradi di separazione? La teoria dei sei gradi di separazione è un’ipotesi secondo cui qualunque persona può essere collegata a qualunque altra persona attraverso una catena di conoscenze con non più di 5 intermediari. Tale teoria è stata proposta per la prima volta nel 1929 dallo scrittore ungherese Frigyes Karinthy in un racconto breve intitolato Catene. Nel 1967 il sociologo americano Stanley Milgram trovò un nuovo sistema per testare la teoria, che egli chiamò “teoria del mondo piccolo”. Selezionò casualmente un gruppo di americani del Midwest e chiese loro di mandare un pacchetto a un estraneo che abitava nel Massachusetts, a diverse migliaia di chilometri di distanza. Ognuno di essi conosceva il nome del destinatario, la sua occupazione, e la zona in cui risiedeva, ma non l’indirizzo preciso. Fu quindi chiesto a ciascuno dei partecipanti all’esperimento di mandare il proprio pacchetto a una persona da loro conosciuta, che a loro giudizio avesse il maggior numero di possibilità di conoscere il destinatario finale.
Quella persona avrebbe fatto lo stesso, e così via fino a che il pacchetto non venisse personalmente consegnato al destinatario finale. Nel 2011 un gruppo di informatici dell’Università degli studi di Milano, in collaborazione con due informatici di Facebook hanno effettuato un esperimento su scala planetaria per calcolare il grado di separazione tra tutte le coppie di individui su Facebook. In media i gradi di separazione sono 3.74, molto meno di quanto l’esperimento di Milgram facesse pensare. Il 92% delle coppie è separato da non più di 4 gradi. Tuttavia non si può dire che il dato rappresenti la situazione reale, in quanto molti individui annoverano tra gli “amici” di Facebook persone che non conoscono affatto. Tornando alle dichiarazioni riportate nell’articolo di Luca Savi, nascono spontanee le domande su quali siano state le telefonate eseguite e chi, di fatto, ha composto questa catena degli amici degli amici.
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