Erano le 3.36 del mattino di sette anni fa quando un forte boato sconquassò una parte del centro Italia mietendo vittime e distruggendo case e luoghi. Alla fine si contarono 299 morti e migliaia di feriti tra Amatrice (la più colpita), Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto. Il numero degli sfollati era di 41mila mentre i danni ammontarono a 28 miliardi di euro.
Da allora la ricostruzione è stata segnata da ritardi, troppi, tra burocrazia, pandemia, inflazione e ditte che spesso hanno rinunciato per la contemporanea presenza del bonus 110.
“Purtroppo, a 7 anni dal terremoto la ricostruzione è ancora incompiuta. È una ferita che non si è chiusa e fa ancora male. Oltre quattordici mila famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case, molti territori faticano a tornare alla normalità, diversi i ritardi da colmare e le criticità che rimangono da affrontare. Il Governo sta operando per imprimere un cambio di passo, dalle norme ai cantieri”. Così la premier Giorgia Meloni, come riporta l’Ansa.
Le scuole
Anche gli istituti scolastici di Amatrice furono seriamente colpiti dal terremoto del 2016. Ad esempio la scuola primaria “Romolo Capranica” ridotta a un cumulo di macerie. In meno di tre anni l’istituto è stato ricostruito dando vita al Nuovo Polo scolastico Romolo Capranica, una struttura moderna e funzionale, un campus per gli studenti di Amatrice inaugurato nel luglio 2019 dal Presidente della Repubblica Mattarella.
Dall’altra parte invece si registra il calvario dell’istituto alberghiero del comune laziale con il cantiere che a luglio non era ancora partito, nonostante la prima pietra posta nel 2021. Un costo stimato in 6 milioni di euro, aumentato poi a 10 (complice il costo del legno) come riporta il Tgr del Lazio. Il terzo tentativo dopo due ditte che hanno rinunciato. Durata dei lavori prevista tre anni. Un’opera importante, utile a far rinascere il territorio.