Terremoto dell’Aquila: ex rettore in carcere per il crollo del tetto

 Sta suscitando molto clamore nel mondo della scuola la vicenda dell’ex rettore del Convitto nazionale dell’Aquila dove, nel 2009, in occasione del terremoto che colpì la città abruzzese morirono 6 studenti.
Dopo 6 anni e 3 gradi di giudizio l’ex rettore Livio Bearzi, che nel frattempo era diventato dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Udine 3, è stato condannato in via definitiva con una sentenza della Corte di Cassazione. Pesante la condanna (4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici) e ancora più pesante l’esito finale: da due giorni, infatti, Livio Bearzi si trova in carcere.
Per il momento si tratta dell’unico soggetto cui i giudici abbiano riconosciuto una responsabilità penale relativa al crollo che si verificò nel Convitto.
La vicenda mette in evidenza ancora una volta il problema della sicurezza degli edifici scolastici e delle responsabilità che gravano sui diversi soggetti. 

Secca la presa di posizione dell’Associazione nazionale presidi: “Non intendiamo entrare nel merito, ma non possiamo non evidenziare il paradosso per cui chi costruisce e dovrebbe mettere in sicurezza gli edifici scolastici di fatto non risponde di nulla, mentre chi li riceve e non può fare alcun tipo di intervento si vede alla fine attribuire ogni responsabilità”.
Anche l’Associazione scuole autonome del Friuli Venezia Giulia interviene per sottolineare con forza che “le responsabilità del dirigente scolastico come datore di lavoro nell’ambito della normativa sulla sicurezza non possono estendersi anche alla struttura degli edifici, di competenza del proprietario”.

“La sentenza che condanna Bearzi oltre a rompere ingiustamente una carriera professionale – aggiunge l’Associazione friulana – getta un’ombra sul lavoro di tutti i dirigenti scolastici e mette le scuole di fronte a responsabilità che non sono ottemperabili con gli attuali strumenti normativi ed economici. Il dirigente scolastico, infatti, non dispone delle risorse e delle competenze per intervenire strutturalmente sugli edifici”.
Per intanto l’Anp ha scritto al Presidente del Consiglio per chiedere che – almeno – al dirigente scolastico Bearzi vengano concessi i benefici degli arresti domiciliari.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Gavosto: l’istruzione come ascensore sociale proprio non funziona

Si è rotto l’ascensore sociale. Quello che per decenni ha consentito a tanti giovani di…

18/07/2024

Recupero anno 2013: la giustizia dà ragione ai ricorrenti, ma i soldi non ci sono

Dopo la decisione della Corte di Cassazione dello scorso mese di giugno e quella di…

18/07/2024

Progressione all’area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione, domande dei facenti funzione dal 19 al 29 luglio: il bando su INPA il 19 luglio

Domani, 19 luglio, è prevista la pubblicazione sul portale INPA del bando di concorso relativo alla…

18/07/2024

Caselle di posta elettronica, procedure di allineamento all’anagrafe delle sedi principali dal 1° settembre 2024

La Direzione Generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica comunica che, come negli…

18/07/2024

Una coppia italo-americana decide di ripulire i muri deturpati di una scuola. La ds: “generosità e senso civico”

Un atto di generosità ha ridato lustro a una scuola di Barolo, a Torino. Un…

18/07/2024

Maltrattamenti bambini, maestra condannata dopo l’escamotage di una mamma preoccupata

Una maestra di 48 anni accusata di maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini di una…

18/07/2024