No, non è solo questione di illegalità, ma anche di legalità asinina.
Il crollo della scuola Capranica ad Amatrice malgrado l’intervento del 2012 non è solo un potenziale simbolo negativo per l’ombra di illegalità, c’è qualcosa di gran lunga peggiore, anche se finora è passato sotto silenzio, scrive Linkiesta.it.
Perché investe non l’eventuale verificarsi di violazioni di legge che mettano cinicamente a rischio la vita di insegnanti e ragazzi. Ma che esprime invece l’ordinaria e strutturale conseguenza letale prodotta dalla follia del nostro legalissimo ordinamento istituzionale, dalla sua proliferazione sovrapposta di competenze, dalla bizantina illogicità delle sue prescrizioni.
{loadposition eb-abc-sicurezza}
Nel 2012 è stato fatto un finanziamento di 511mila euro a carico del fondo edilizia scolastica del Miur. A cui si aggiungono 200mila euro di natura mista, visto che il più delle risorse viene dalla legge regionale 17/2009 della Regione Lazio, a cui si aggiunge una quota a carico del Comune e una anche della Provincia.
Ad Amatrice i lavori nella scuola hanno potuto limitarsi a semplici interventi di “miglioramento”, non di “adeguamento” pieno ai criteri antisismici. Ecco perché la scuola è crollata, ed è tutto secondo le legge.
Perché l’accordo con cui la provincia di Rieti cede al comune di Amatrice la supervisione sui lavori ricalca un decreto ministeriale sugli interventi antisismici del 1996, ben precedente cioè ai criteri definitivamente rimessi a punto nel 2009 post-Aquila, e secondo quel testo i lavori possono benissimo limitarsi a semplici interventi di “miglioramento”, non di “adeguamento” pieno ai criteri antisismici. Di qui la possibilità legalissima di usare i fondi per intervenire sulle caldaie di riscaldamento, pavimenti o impianti anti-incendio, invece di concentrarsi solo sull’esame accurato di tutti gli interventi possibili coerenti alle lacune di portanza e dei giunti di flessibilità elastica dell’edificio. Ecco perché la scuola è crollata, ed è tutto secondo le legge.
E anche il terzo lotto di finanziamenti, quello per 172mila euro, sulla cui aggiudicazione la procura indaga anche se non era ancora nella fase attuativa, nasce dalle stesse fonti finanziarie plurime dell’intervento 2012, ma in teoria avrebbe potuto benissimo risolversi in un intervento del tutto analogo, e dunque non risolutivo. A ciò si aggiunge che la legge regionale del Lazio modificò il criterio dell’intervento relativo ai privati: per vedersi finanziati i privati dovevano essere obbligatoriamente residenti, il che escludeva tutte le seconde e terze case. Di qui neanche 200 assegnatari, nella zona oggi devastata, invece di alcune migliaia.
C'è molta delusione per le misure sulla scuola inserite nella legge di bilancio approvata oggi…
Ha fatto bene il ministero dell'Istruzione a non riprogrammare le prove concorsuali del 2022 (per…
Questa mattina, venerdì 20 dicembre, a Zagabria, in Croazia, un 19enne ha fatto irruzione in…
Un docente su due è favorevole a non appesantire il carico di lavoro degli studenti…
Sul portale INPA sono disponibili i due bandi per la selezione dei componenti delle commissioni…
L’istituto tecnico G. Marconi di Dalmine, in provincia di Bergamo, una delle istituzioni più all’avanguardia…