Categorie: Attualità

Terremoto, evacuare le scuole è stato un atto di saggezza

Dopo la prima scossa sismica di ieri a Roma in molti istituti scolastici gli alunni sono stati fatti uscire dalle scuole.

Tra i primi gli studenti dell’Itc Calamandrei a Saxa Rubra, a Ponte Milvio quelli del liceo Farnesina e dell’istituto Itis Pascal. Insieme ai piccoli alunni di una scuola elementare in via della Stazione di Prima Porta.

Sul litorale, a Ostia, evacuato il liceo Enriquez di via Federico Paolini. Oltre a due licei di Guidonia, il Pisano e il liceo delle scienze umane di Piazza Barbieri. I dirigenti scolastici hanno telefonato ai genitori degli alunni minori invitandoli a venire a riprenderli.

Alla terza scossa, quella delle 11 e 26, ormai quasi tutte le scuole del territorio sono state evacuate. A tal riguardo si ricorda che in diverse scuole residenti su tutto il territorio nazionale si sono svolte simulazioni per affrontare l’emergenza terremoto.

A testimonianza di ciò si riportano alcune indicazioni scritte in una di queste simulazioni: “Il terremoto è un evento naturale chiaramente avvertibile (escluse le scosse di bassa intensità), per questo non ha bisogno di un particolare tipo di allertamento (es. suono della campanella, allarme, ecc.). Non dovendo utilizzare l’allarme acustico, per dare inizio alla prova, le classi e gli uffici saranno avvisati a voce, dal personale di piano, con il sistema porta a porta o, laddove presente, con il sistema di altoparlanti. Al messaggio ‘inizio esercitazione terremoto’ gli allievi e gli insegnanti dovranno portarsi sotto i banchi (cattedra o architrave per gli adulti). Gli altri lavoratori troveranno riparo sotto i tavoli o vicino muri portanti. Si resterà in tale posizione in attesa del segnale di evacuazione (il tempo di attesa può eventualmente essere utilizzato rivedendo con i ragazzi le modalità di evacuazione“.

Quindi bene hanno fatto i dirigenti scolastici romani nell’eseguire in tempo reale quello che periodicamente viene simulato nelle scuole per la sicurezza degli studenti e degli operatori scolastici.

Aldo Domenico Ficara

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