Categorie: Attualità

Terremoto, Giannini: nessuno perderà l’anno. Ecco le tre soluzioni

Il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, assicura il corretto svolgimento dell’anno scolastico nelle zone colpite dal terremoto.

Dalle pagine de “Il Messaggero”, in un intervista, l’inquilina di Viale Trastevere afferma infatti che “la scuola sarà garantita a tutti, nessuno perderà l’anno, qualora fosse necessaria una deroga al numero di giorni si farà. Rispetto al terremoto del 24 agosto, le lezioni ora sono già partite e l’area è più vasta, comprende le Marche e l’Umbria. Lo spavento si è diffuso”.

Il Ministro afferma che la task force sta lavorando a tre tipologie d’intervento: “La prima è che sulle coste marchigiane, a San Benedetto, a Fermo, dichiara Giannini, gli istituti hanno già messo a disposizione 8mila posti per chi decide di andar via. La seconda soluzione riguarda i paesi dove è possibile ancora trovare edifici scolastici agibili: qui l’anno scolastico potrà ripartire organizzandosi magari con i doppiturni. Questo so che si potrà fare in molti comuni dell’Umbria, dove le scuole restano chiuse fino a lunedì, la situazione critica è soprattutto a Norcia, e delle Marche. Sono già in corso le verifiche, sono i Comuni che indicano poi la data di riapertura”. 
La terza soluzione, prosegue il Ministro, riguarda invece “chi resta e ha bisogno di moduli abitativi ad uso scolastico (container). Spero che per fine novembre, massimo dicembre arrivino davvero in quelle zone dove la gente vuol rimanere. Bisogna creare tutte le condizioni affinché possano restare”.

Il capo al Miur, nel corso dell’intervista ha affrontato anche la questione psicologica di studenti e docenti, assicurando che saranno supportati a dovere dai volontari.

Poi una battuta in tema edilizia scolastica, dove molti genitori hanno comunque lamentato uno stato generale delle scuole non in buone condizioni: “Grazie all’Anagrafe dell’edilizia scolastica abbiamo destinato risorse importanti per le misure antisismiche, accantonato altri fondi per il controllo diagnostico e interventi successivi. Già 6 miliardi e 700 milioni in due anni. Tredicimila gli interventi effettuati, certo gli edifici sono 42mila, sono vetuste e hanno bisogno di controlli. Ma non mi sento di dire che non sono a norma”.

Fabrizio De Angelis

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