“Terremoto in Abruzzo”, una madre che accoglie un figlio morente
Si è conclusa ieri, dopo tre settimane di consensi da parte del pubblico accolto personalmente dall’autore, la mostra personale dal titolo “Pippo Failla, Artista senza tempo”, allestita nei locali delle Cucine del Refettorio del Monastero dei Benedettini a Catania e organizzata dalla CSC Eventi con il patrocinio della provincia regionale e dell’università degli studi di Catania..
Cento le opere esposte, tra disegni e statue in bronzo e rame, testimonianza della storia del Maestro Failla il quale ha dichiarato:“Mi considero un espressionista, distaccato dalla realtà nelle sue proporzioni perfette e quindi dal Verismo. Il mio modo di disegnare o di forgiare il bronzo è per me una firma, unica che mi contraddistingue. E nella mia firma ricorrono, incessantemente, la presenza di piedi sproporzionati, di donne nella loro forma più erotica e universale ma con i lineamenti del viso che ricordano l’uomo. Anche la mia vita privata l’ho vissuta seguendo i canoni dell’Espressionismo”. Di forte impatto gli assolati girasoli e i sorridenti galli piumati che passeggiano all’ombra di enormi ficodindia. Di particolare originalità un inchiostro su carta “Senza titolo” del 1996, un cane e un cavallo portatori di messi e musica che offrono i loro doni a un doppio sole alle spalle di un pesce che piange.
Diversa da tutte le altre opere e con un significato ben preciso, una statua in rame sbalzato di 90 cm dal titolo “Terremoto in Abruzzo” che raffigura una madre che accoglie in grembo il figlio morente. A testimonianza di un amore che si perpetua oltre la vita. La statua è già partita alla volta della Casa dello Studente dell’Aquila in ricordo della tragedia che ha colpito l’Abruzzo il 6 aprile 2009.