Com’è noto alle 3.32 della notte del 6 aprile 2009 c’è stato un forte terremoto di magnitudo 6.3 che ha colpito il capoluogo abruzzese, L’Aquila, e la zona circostante. Tragico il bilancio: 309 morti, oltre 1.600 feriti e 80mila sfollati.
Oggi, 6 aprile 2024, ricorre il quindicesimo anniversario dal disastro che ha segnato per sempre l’immaginario collettivo italiano. Dopo il sisma L’Aquila, città martoriata, come scrive La Repubblica, ha perso 15 mila abitanti. L’università contava 18 mila studenti residenti: ne ha conservati meno di un terzo. Per la ricostruzione lo Stato ha investito 22 miliardi.
Ma c’è un dato davvero triste: l’istruzione è il misterioso punto debole del miracolo edilizio che ha permesso invece di riaprire negozi, bar e ristoranti. Sul territorio aquilano, popolato ormai lungo trenta chilometri, le scuole ricostruite sono solo due. Tutte le altre restano in edifici provvisori, dispersi in periferia: chi ha iniziato la prima elementare nel 2010, lo scorso anno ha finito le superiori senza mai essere entrato in un’aula adeguata.
“Pur tra mille complessità – dice il sindaco Pierluigi Biondi – la rapidità della nostra ricostruzione rimane un modello. Le scuole non possono tornare dov’erano una volta, strette nei palazzi del centro e a due passi da casa per interessi immobiliari. Ricostruzione scolastica e rinascita sociale procedono assieme: vogliamo però istituti contemporanei, hi-tech, sostenibili, dotati di strutture sportive e di spazi per la socialità all’aria aperta. Serve tempo, ma presto avremo le scuole più moderne del Paese e le migliori facoltà universitarie: il nostro futuro dipende da formazione, innovazione, cultura e turismo”.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha ricordato il terremoto dell’Aquila con un post su X: “Ricordo benissimo quei momenti e oggi il mio pensiero va alle oltre 300 vittime, ai loro familiari e a tutti gli abruzzesi che non si sono mai arresi”.
“La piena ricostruzione della Città e dei borghi è un dovere e un impegno da proseguire. Per ogni componente sociale, anzitutto per le Istituzioni. Così come tale è l’opera di riconnessione del tessuto sociale”. Così in una dichiarazione riportata da Ansa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in ricordo del terremoto.
“Il terremoto di quindici anni or sono, nella notte tra il 5 il 6 aprile, sconvolse L’Aquila e il territorio circostante, strappando alla vita più di 300 persone. La distruzione si abbatté sul centro storico, sulla periferia, sui borghi vicini, lasciando tutta la Comunità nazionale attonita e sconvolta”, ricorda Mattarella. “Il Paese – sottolinea – seppe reagire, mobilitando tutte le proprie energie, mentre gli abitanti dell’area colpita dal sisma trovarono la forza per iniziare a ricostruire le case, i luoghi di lavoro, le scuole, per recuperare – per quanto possibile – le bellezze artistiche. Il percorso di rinascita di quella terra è divenuto un traguardo e un patrimonio civico comune”. Il capo dello Stato sottolinea l’importanza e la necessità di proseguire sulla via della ricostruzione dei luoghi, “così come tale è l’opera di riconnessione del tessuto sociale”.
“Rivolgo un pensiero ai tanti che, a vario titolo e nelle diverse fasi, hanno fornito il loro contributo: gli italiani che mostrarono grande solidarietà e vicinanza; i volontari che si mobilitarono nei giorni e nei mesi successivi; le donne e gli uomini, delle Istituzioni e non, che con abnegazione e impegno hanno contribuito a portare avanti una ricostruzione che è diventata un esempio”, afferma la premier Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio ricorda quanto fatto dal governo: “Con la nostra prima legge di bilancio abbiamo stanziato, con visione pluriennale e come non era mai accaduto, le risorse necessarie per gli Enti locali. Abbiamo, inoltre, semplificato la normativa per la ricostruzione pubblica e sbloccato i fondi per completare la ricostruzione delle scuole e reperito quelli per concludere il Teatro Comunale dell’Aquila. Un impegno, il nostro, che continueremo a portare avanti – assicura – con grande attenzione per la città e le aree interne, territorio forte e orgoglioso che ha mostrato grande dignità nei momenti più difficili. Un abbraccio alle comunità che, ieri sera, si sono ritrovate nel lutto collettivo della fiaccolata e hanno rinnovato il rito della memoria. La rinascita dell’Aquila è la rinascita di un pezzo di noi stessi. Quindici anni fa siamo stati feriti ma abbiamo saputo rialzarci e tornare più forti”.
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