Dallo scorso 9 novembre, giorno in cui è stata avvertita una scossa di magnitudo 5.5 poco dopo le 7 nel mare, davanti alla costa di Pesaro, uno sciame sismico si è abbattuto, e sta continuando ad abbattersi, sulle Marche. Sono ancora molte le scuole che, per ragioni di sicurezza, sono rimaste chiuse. Numerose sono quelle che stanno ricorrendo a soluzioni alternative per fare lezione.
A Pesaro il sindaco Matteo Ricci, lo scorso 9 novembre, ha chiuso le scuole di ogni ordine e grado per poter controllare gli edifici. Stessa cosa ad Ancona, Fano, Urbino e Senigallia in via precauzionale. Sono cinquecento gli studenti di Ancona che, come riporta Il Resto del Carlino, andranno in sedi scolastiche alternative.
L’Ufficio Scolastico Regionale della Regione Marche ha suggerito alle scuole, con un documento firmato dal Direttore Generale Marco Ugo Filisetti apparso sul sito ufficiale, datato 12 novembre 2022, di adoperarsi per utilizzare qualunque strumento possibile per garantire il diritto allo studio agli alunni, tra cui le “tecnologie digitali“. In soldoni, è raccomandato l’uso della tanto bistrattata Didattica a Distanza in virtù di un evento eccezionale quale il sisma.
L’oggetto del documento è “Iniziative da assumere dalle scuole a seguito del terremoto del 9 novembre u.s. e dei successivi fenomeni tellurici”. Si tratta quindi di una nota che intende spiegare alle scuole come agire in questo caso specifico e in casi simili nel futuro.
“Laddove predetti provvedimenti precludano l’utilizzo di plessi scolastici o parti di essi, si invitano le SS.LL. ad assumere, nell’ambito dell’autonomia didattica e funzionale attribuita alle Istituzioni scolastiche, ogni azione utile a garantire il diritto all’Istruzione di tutti gli alunni di ogni ordine e grado. A tal fine si rappresenta l’opportunità, tra l’altro, dell’utilizzo delle tecnologie digitali nelle forme concertate nell’ambito della Comunità Scolastica. Sul punto si rimanda sia al D.M. 89/2020 “Linee guida sulla Didattica digitale integrata” sia al “Piano Scuola 4.0”. Le Istituzioni scolastiche, anche in rete tra loro e di concerto con l’Autorità locale, avranno cura se ritenuto funzionale, di prevedere ulteriori forme per l’erogazione del servizio scolastico”, questo è ciò che si legge nel documento dell’Usr Marche.
Ma cosa stabilisce proposito di DaD l’Atto di indirizzo? Pur assicurando che “la didattica in presenza è l’ordinaria e fondamentale modalità di prestazione del lavoro docente” l’Atto di indirizzo apre all’ipotesi della DaD, chiarendo quanto segue: “Qualora, nel rispetto della libertà d’insegnamento e del profilo professionale dei docenti e nell’ambito delle prerogative degli organi collegiali della scuola, si faccia ricorso a modalità di lavoro a distanza per il personale docente, nelle ipotesi individuate tramite fonte primaria, il contratto disciplinerà le modalità della prestazione, confermando altresì per i docenti il quadro delle attività funzionali all’insegnamento al di fuori dell’orario d’obbligo, al fine di non generare nuove necessità di fabbisogno di orario di insegnamento”.
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