Come abbiamo anticipato dal 1° dicembre si apre alla fascia di età 40-60 per la somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid. Ma devono essere passati 6 mesi dal completamento del ciclo primario. Lo ha precisato il ministro dell’Istruzione Roberto Speranza, sentito alla Camera dei deputati. Non si procederà con alcuna corsia preferenziale docenti ma l’ordine delle somministrazioni sarà quindi anagrafico.
Ad ogni modo, dato che l’età media della classe docente è tra i 52 e i 53 anni, parliamo della maggior parte del personale scolastico che si avvia verso la terza dose. Sotto a chi tocca, insomma. Considerando che il 22% degli insegnanti in Italia ha più di 60 anni, come rileva l’ultimo rapporto Inapp (parliamo di circa 176mila persone che già dovrebbero essersi sottoposte alla terza dose), adesso sarebbe arrivato il momento dell’altro 78%. Significa attorno alle 600mila persone in attesa dell’ultima somministrazione, numero cui vanno tolte le decine di migliaia di insegnanti che non si sono ancora sottoposte a neanche una dose, per ragioni di fragilità accertata o per mancanza di fiducia nel vaccino.
Secondo il rapporto Inapp nel corso di 10 anni (dal 2008 al 2018), l’età media dei docenti è salita di quasi un anno (da 52,4 a 53,3) per gli uomini e di due (da 49,9 a 52) per le donne; analogamente anche il personale ATA risulta invecchiato (nel 2018, 55,3 anni per gli uomini e 55,3 per le donne).
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