L’Ema, l’ente europeo della farmaco-vigilanza, ha appena dato l’ok alla terza dose di vaccino anti-Covid, precisando che i vaccini Pfizer e Moderna possono essere somministrati a persone con sistema immunitario gravemente indebolito, almeno 28 giorni dopo la seconda dose.
Si tratta in questo caso di una dose addizionale da intendersi come completamento del ciclo vaccinale primario.
Per quanto riguarda invece la dose booster, intesa come richiamo per le persone con un sistema immunitario normale, allo stato attuale sono stati valutati solo i dati Pfizer, rispetto ai quali si è stabilito che “la dose booster può essere considerata dopo almeno 6 mesi dalla seconda dose, per persone dai 18 anni in su“. Su Moderna le valutazioni sono ancora in corso.
“A livello nazionale – ribadisce l’Ema – gli organismi di sanità pubblica possono emettere raccomandazioni ufficiali sulla somministrazione di dosi di richiamo,” concludono. Insomma, spetterà all’Aifa e al Ministero della Salute adeguarsi o meno alle indicazioni dell’Ema.
Una questione che era già stata anticipata dal generale Figliuolo.
Sul fronte scuola, dunque, si inizierà dalla categoria dei più fragili. In linea di massima la campagna vaccinale scuola procede speditamente (sono oltre il 91% i vaccinati nel mondo della scuola), salvo che per uno zoccolo duro di 90mila, tra insegnanti e personale Ata, che ancora non si sono sottoposti ad alcuna somministrazione.
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