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Terza prova, questa sconosciuta. Torniamo al regolamento del 2000

E c’è anche una costante raccomandazione , ove previsto, di inserire nella prova la conoscenza di una lingua straniera. Altro che QUIZZONE ! Stiamo parlando di una delle innovazioni del nuovo esame di Stato e il punto di riferimento è il Decreto n. 429/2000, che regolamenta la terza prova negli esami di Stato. Ne riassumiamo il contenuto in una sintesi essenziale e completa.
L’art. 1, stabilisce obiettivi e finalità: “La terza prova scritta, a carattere pluridisciplinare, è intesa ad accertare le conoscenze, competenze e capacità del candidato”. L’ art. 2 c. 1° elenca le SETTE TIPOLOGIE possibili:
A): Trattazione sintetica di argomenti significativi anche a carattere pluridisciplinare, non più di 5 argomenti.
B): Quesiti – da 10 a 15 – a risposta singola, su argomenti riguardanti una o più materie.
C): Quesiti – da 30 a 40 – a risposta multipla, anche chiusa; vere e proprie prove strutturate vertenti su argomenti di tutte le materie dell’ultimo anno di corso;
D): Problemi a soluzione rapida, non più di 2.
E): Analisi di casi pratici e professionali – non più di 2 – e risposte in forma sintetica.
F): Sviluppo di un solo progetto che coinvolga diverse discipline o la esposizione di una esperienza di laboratorio o anche la descrizione di procedure di misura o di collaudo di apparati o impianti.
NB. Le tipologie B) e C) possono essere assegnate insieme ma con un minimo di 8 quesiti a risposta singola e almeno 16 quesiti a risposta multipla.
Nei Licei artistici, al fine di accertare in particolare le capacità di integrazione e applicazione dei linguaggi plastico-visuali ad una problematica architettonica, può essere richiesto lo sviluppo di un progetto anche attraverso la lettura, l’analisi e la interpretazione grafica dei caratteri compositivi, stilistici, costruttivi di un’opera o di un complesso monumentale. La formulazione della proposta deve prevedere anche la trattazione, in forma sintetica, del contesto culturale, storico e sociale entro cui l’opera si pone. In relazione alla specificità dei piani di studio la trattazione è integrata da quesiti attinenti alle discipline dell’ultimo anno, eventualmente non incluse nella traccia assegnata. (Art. 2 c. 2).
Negli Istituti d’arte è richiesta una produzione, a carattere scritto-grafico, intesa ad accertare le capacità di argomentare e motivare il processo progettuale seguito nella seconda prova scritta, anche sotto il profilo storico, culturale, socio-economico, tecnologico e artistico. Il progetto assegnato è integrato da quesiti inerenti le discipline dell’ultimo anno. (Art. 2 c. 3). Nell’Istruzione artistica la terza prova può essere svolta anche in due giorni e si svolgerà, quest’anno, mercoledì 25 giugno (e non lunedì 23 come per tutti gli altri istituti).

Ogni Commissione, applicando opportunamente le varie tipologie per il tipo specifico di diploma di “maturità”, e stabilendo tempi e modi per valutare le tre C (conoscenza, competenza e capacità), veri pilastri della preparazione pre-universitaria dei candidati. In tutte le tipologie le materie coinvolte non possono essere più di CINQUE, sebbene il Regolamento (DPR 323/1998) non mette alcun limite al numero delle discipline richieste.
A nostro avviso, il “quiziario” non è per nulla adatto ai fini della valutazione per esempio delle materie letterarie, che seguono un metodo di conoscenza e competenza frutto di ricerca, analisi, sintesi, ipotesi, tesi e un sapere basato su testi, fonti documentali e risposte a tanti e tanti “perché”.

Giovanni Sicali

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