Terzo mondo, bambini sempre più malnutriti. Ma sale il numero di iscritti a scuola
“L` aumento sensibile del numero di bambini affetti da malnutrizione cronica minaccia tutti i risultati raggiunti finora nel contrasto della mortalità infantile e nell`accesso a scuola di un numero maggiore di bambini“: sono parole sconfortanti quelle di Filippo Ungaro, Responsabile Comunicazione e Campagne Save the Children Italia. Le pronuncia a commento dell’ultimo indice sullo sviluppo infantile redatto dall’associazione pro-bambini, i cui dati sono stati diffusi alla vigilia del Summit Olimpico sulla Fame promosso dal governo britannico in chiusura dei giochi olimpici 2012 (il 12 agosto).
La situazione che continuano a vivere molti dei bimbi del terzo mondo è terrificante. E negli ultimi anni decisamente peggiorata: tra il 2005 e il 2010 il tasso di bambini malnutriti nei paesi in via di sviluppo è cresciuto dell`1,2%. Facendo aumentare di un milione mezzo quelli colpiti da malnutrizione acuta, concausa di circa un terzo delle morti entro i primi 5 anni, cioè di 2 milioni e mezzo di decessi infantili.
In totale Save the Children ha stimato che si tratta di 58,7 milioni. Quel che preoccupa è anche il fatto che il dato è purtroppo destinato a crescere, a seguito della drammatica crisi alimentare che ha investito e tuttora sta investendo ampie zone dell`Africa, dai paesi del Corno d`Africa – soprattutto la Somalia – a tutta l`area del Sahel e a cui si aggiunge il problema dell`alta volatilità dei prezzi di cibo e carburante,
Una tendenza allarmante che rischia di compromettere i significativi progressi fatti finora rispetto a tutti gli altri principali indicatori relativi alla salute e benessere infantile, come la mortalità infantile e l`accesso a scuola. Negli ultimi cinque anni, infatti, a parte la malnutrizione, erano stati registrati notevoli progressi: l`Indice infatti segnala una riduzione del 30% della mortalità infantile nei paesi in via di sviluppo (tra la seconda metà degli anni `90 e la seconda metà degli anni 2000) e un aumento del 40% del numero di bambini iscritti alla scuola primaria nello stesso lasso di tempo. A livello di singoli paesi, le ultime stime confermano l`ultima posizione in classifica della Somalia, il peggior posto dove essere bambini. Non agli ultimi posti della classifica ma scesa di ben 52 posizioni è la Palestina passata dalla 26esima posizione alla 78esima a causa della drastica diminuzione di bambini iscritti a scuola per la mancanza di classi e l`impossibilità di costruirne di nuove da quando è intervenuto il blocco nei territori. Il Giappone è invece in cima alla classifica e rappresenta il miglior luogo al mondo per i più piccoli. L`Italia si colloca in quarta posizione, preceduta da Germania e Spagna.
“Non possiamo accettare l`idea – continua Ungaro – che siano compromessi i miglioramenti fin qui ottenuti. La malnutrizione va combattuta con lo stesso impegno messo nel garantire un maggiore accesso all`istruzione per i bambini e nella lotta alle altre cause di mortalità infantile. Per questo chiediamo ai capi di Stato delle maggiori nazioni invitati al summit olimpico sulla fame di costruire sui progressi già compiuti per porre fine alla fame e malnutrizione infantile e garantire che questa fondamentale e improcrastinabile questione – conclude il rappresentante di Save the Children – sia il tema centrale del G8 del prossimo anno in Gran Bretagna“.